È un 31enne residente nella provincia di Brescia, E.A., il presunto autore delle minacce a Francesca Bergesio, identificato dalla Polizia Postale e della Squadra Mobile della Questura di Cuneo. A denunciare le persecuzioni online era stata la ex miss Italia: “So dove abiti, vengo a violentarti, ammazzo te e tuo padre” si legge in uno degli svariati messaggi inviati sulla posta di Facebook.
Il periodo è il dicembre 2023, pochi giorni dopo l’elezione della 19enne di Cervere a regina della bellezza italiana. A firmare questa e altre frasi del medesimo tenore era il profilo di una sedicente Laura Chiappera, dietro al quale, in realtà, si sarebbe celato il bresciano: “Come ogni personaggio pubblico ricevo spesso insulti di ogni tipo, tengo a dire che questo è stato veramente molto grave. - spiega la Bergesio - Ha mandato una serie di minacce, dopo un po’ di tempo ho deciso di prendere provvedimenti”.
A spaventarla, dice, è stato soprattutto quel riferimento - vero o millantato che sia - al suo indirizzo di casa: “Sono una ragazza molto giovane e ricevere questi messaggi è davvero brutto. Poi su questo mi sono battuta durante il percorso di miss Italia, studiando il monologo sulla violenza di genere. Subire tutto ciò mi ha fatto capire ancor più l’importanza dell’argomento”.
L’udienza predibattimentale nei confronti del presunto persecutore si è tenuta ad Asti. Non c’era la persona offesa, costituitasi in giudizio con l’avvocato Nicola Menardo dello studio Grande Stevens di Torino: “Ringrazio le forze dell’ordine per il lavoro che hanno fatto, risalendo a chi si nascondeva dietro a questo profilo falso, e l’avvocato che mi assiste” dichiara la ex miss Italia, che si prepara intanto al debutto cinematografico. Il film che ha appena finito di girare con Enzo Salvi, intitolato “Dettami che ti scrivo”, uscirà prossimamente nelle sale. “Per quanto riguarda la moda ho diversi progetti in corso, ma mi sto concentrando tanto anche sulle lezioni di recitazione” fa sapere la giovane stella.
La Bergesio ha già annunciato che il risarcimento, se arriverà, verrà devoluto per intero a un’associazione del territorio che si occupi di tutelare le donne vittime di violenza. “Preferisco pensare che non ci siano collegamenti con la politica. Viene da immaginarlo perché fa riferimenti a mio padre, ma è possibile che lo abbia menzionato solo perché è anche lui un personaggio noto”. Il prossimo 4 aprile il 31enne dovrà rispondere delle accuse di minaccia a suo carico, ma è possibile che le parti chiudano questa brutta vicenda con un risarcimento e il conseguente ritiro della denuncia.