Giubileo, indulgenza per la ripartenza

Che con significa ricevere questo dono durante l'Anno santo? Ce lo spiega mons. Derio Olivero

Olivero Derio maggio 2021
(foto Loris Salussolia)

“Tutti i fedeli veramente pentiti, escludendo qualsiasi affetto al peccato e mossi da spirito di carità e che, nel corso dell’Anno santo, purificati attraverso il sacramento della penitenza e ristorati dalla Santa Comunione, pregheranno secondo le intenzioni del Sommo Pontefice, dal tesoro della Chiesa potranno conseguire pienissima indulgenza, remissione e perdono dei loro peccati, da potersi applicare alle anime del Purgatorio in forma di suffragio”.

È quanto si legge nelle norme per la concessione dell’indulgenza plenaria nel Giubileo ordinario del 2025, diffuse dalla Penitenzieria apostolica.

I fedeli potranno conseguire l’Indulgenza Giubilare concessa dal Papa “se intraprenderanno un pio pellegrinaggio verso qualsiasi luogo sacro giubilare”, partecipando alla Messa nel luogo; ad una Messa rituale per il conferimento dei sacramenti di iniziazione cristiana o l’Unzione degli infermi; alla celebrazione della Parola di Dio; alla Liturgia delle ore (ufficio delle letture, lodi, vespri); alla Via Crucis; al Rosario mariano; all’inno Akathistos; ad una celebrazione penitenziale, che termini con le confessioni individuali dei penitenti.

Cosa significa ricevere il dono dell’indulgenza?

Ci aiuta a comprenderlo mons. Derio Olivero, che inquadra questa antica pratica nel contesto dell'Anno santo.

«Il Giubileo è una vera fortuna, un regalo. Per che cosa? Per la fatica della ripartenza. Lo sappiamo, è difficile ripartire dopo ogni ferita e dopo ogni sbaglio. Il male lascia segni, lascia ferite. Se sei abituato a trattare male è difficile diventare paziente e gentile. Se sei pessimista e cinico è difficile imparare a sperare. Se sei violento è difficile diventare mite. Se sei attaccato ai soldi è difficile diventare generoso. È difficile perdonare, è un cammino lungo. È difficile riconciliarsi dopo un litigio, dopo aver subito un’ingiustizia. È difficile vincere le cattive abitudini. È difficile combattere i propri difetti.

In una parola è difficile diventare “uomini nuovi”: miti, giusti, misericordiosi, gentili, generosi, operatori di pace, sinceri. “Uomini nuovi” capaci di amare, appassionati, gratuiti. Diventare “uomini nuovi” come Gesù Cristo. Come ci sogna Dio, da sempre. È un cammino lungo. Si chiama conversione, penitenza, ripartenza.

Il Giubileo ci dice che non siamo da soli in questo cammino. Tutta la Chiesa cammina con noi, fa il tifo per noi. Anzi prega per noi e ci offre il dono dell’indulgenza. Un aiuto “specialissimo” per sostenere il nostro cammino. Un sostegno ai nostri sforzi.

Siamo certi che Dio perdona i nostri errori. A Lui possiamo affidare i pesi, gli sbagli, i peccati. Ma, anche dopo il perdono, resta la fatica del cammino, della ripartenza. L’indulgenza arriva per sostenere questa fatica. Approfittiamo di questo anno!».

Gli strumenti sono tanti: il pellegrinaggio, la preghiera, l’impegno verso i fratelli più fragili, l’elemosina. Uno strumento particolare è l’indulgenza. La possiamo invocare e ricevere più volte nell’anno. In molti modi.

Dopo aver celebrato il sacramento della Riconciliazione e aver partecipato all’Eucarestia possiamo ricevere il dono dell’indulgenza se visitiamo uno di questi luoghi e ci fermiamo in preghiera (in particolare unione con il Papa).

Nella diocesi di Cuneo-Fossano i luoghi sono sei:

  • Cattedrale Santa Maria del Bosco a Cuneo
  • Concattedrale San Giovenale a Fossano
  • Santuario Maria Madre della Divina Provvidenza di Cussanio
  • Santuario Maria Madre della Pace di Fontanelle
  • Santuario Sant’Anna di Vinadio 
  • Santuario San Magno di Castelmagno

A Roma, l’indulgenza giubilare può essere conseguita recandosi ad almeno una delle quattro Basiliche Papali Maggiori di San Pietro in Vaticano, di San Giovanni in Laterano, di Santa Maria Maggiore, di San Paolo fuori le Mura.