Il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche della 60ª Armata del 1º Fronte arrivarono alle porte della città polacca Auschwitz. Gli uomini del maresciallo Ivan Konev si accorsero del vicino campo di concentramento. Quel giorno si rivelò per la prima volta al mondo l’orrore del genocidio nazifascista. Proprio il 27 gennaio è stato scelto come Giorno della Memoria, per meditare “che questo è stato”, come diceva Primo Levi. L’orrore non è stato soltanto ad Auschwitz, ma in tanti altri luoghi e la Storia è passata anche da qui. Dal nostro territorio, in cui molti ebrei sono stati uccisi o deportati. Lo stesso territorio in cui - pochissimi in percentuale - alcuni ebrei si sono salvati grazie alla sconfinata generosità di chi ha scelto di non voltar loro le spalle.
Per ricordare ciò che è stato e per raccontare la Storia che è passata dal nostro territorio, val la pena visitare Memo4345: l’allestimento multimediale storico-didattico nell’ex chiesa di Sant’Anna che dà voce al contiguo Memoriale della Deportazione di Borgo San Dalmazzo.
“Il 18 settembre del 1943 a Borgo San Dalmazzo fu organizzato dai nazisti un campo di concentramento per ebrei che fu attivo fino al 21 novembre - spiegano da Memo4345 -. La Repubblica Sociale Italiana proseguì gli internamenti dal 4 dicembre 1943 al 15 febbraio 1944. Il campo, che fu l’unico in Piemonte e, con Fossoli, Bolzano e Trieste, uno dei quattro del nord-Italia, determinò la deportazione nei campi di sterminio di 357 ebrei".
Articolo completo su La Fedeltà del 22 gennaio
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