Con Lorenzo Perone e Lidia Rolfi per “meditare che questo è stato”

L’evento fossanese per la Giornata della memoria con i giovani di Revolution e degli Scout, insieme con l’Anpi

Cerimonia lapide Lorenzo Perone

È uno dei 28.716 Giusti tra le Nazioni riconosciuti dallo Yad Vashem, uno dei 766 italiani. Lorenzo Perone è il fossanese che salvò la vita a Primo Levi nell’inferno di Auschwitz, dove lavorava come muratore, portandogli ogni giorno, di nascosto, una gamella di zuppa e rammentandogli, quasi senza parole, ma “con la sua presenza, con il suo modo così piano e facile di essere buono - come scriverà Levi in “Lilit” -, che ancora esisteva un mondo giusto al di fuori del nostro, qualcosa e qualcuno ancora puro e intero...”. 

La sua figura è stata ricordata domenica 26 gennaio con una cerimonia davanti alla lapide di viale Alpi, preceduta da un momento di pulizia della terrazza Lidia Rolfi, in via San Michele, altro luogo simbolico fossanese che ricorda la scrittrice monregalese, prigioniera nel lager femminile di Ravensbruck. 

Articolo completo su La Fedeltà del 29 gennaio
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