A Cuneo, percorso culturale e teologico sul tema della libertà

Sei incontri da febbraio ad aprile. A guidarli è don Giovanni Giordano

Bibbia Scrittura Parola Di Dio
(foto VaticanMedia-SIR)

Nella chiesa parrocchiale del Sacro Cuore di Gesù a Cuneo, viene offerto un nuovo percorso con don Giovanni Giordano, una proposta che si qualifica come cammino sia culturale che spirituale. Gli incontri si terranno a partire da domenica 9 febbraio.

Il corso proseguirà il 23 febbraio, il 9 e il 23 marzo, il 6 e il 13 aprile. Ogni incontro è strutturato in due parti: dalle 16,30 alle 17,30 c’è il momento teologico-culturale, la ‘quaestio’ della libertà. Dopo 15 minuti di intervallo si riprende: c’è il momento teologico-spirituale, con la ‘lectio’ biblica dalle 17,45 alle 18,30. La partecipazione è libera e non è richiesta alcuna iscrizione. Per ulteriori informazioni: info@giordanogiovanni.it

Spiega don Giovanni Giordano: “Il tema è la libertà, in quanto è la parola-vertice della scala dei valori del nostro oggi: ‘esseri liberi/sentirsi liberi’ è l’ideale assoluto dell’epoca. Ma è anche l’ideale supremo del cristianesimo: “la vostra vocazione è la libertà”! (Paolo ai Galati 5,13). Il Nuovo Testamento e la nostra epoca: si vorrà capire se con la stessa ‘parola’ (libertà), diciamo le stesse ‘cose’. Cercheremo di esplorare i condizionamenti del nostro libero agire (‘Il soggetto non è padrone in casa propria’, andava ripetendo il fondatore della psicoanalisi Sigmund Freud). Per approdare, infine, alla provocazione di Gesù Cristo, secondo il quale le nostre catene più soffocanti sono quelle della menzogna.

Questa Sua Parola venne rifiutata già allora: “non siamo affatto schiavi della menzogna!’, gli risposero gli interlocutori di quel tempo. Ma Gesù ribadì che la ‘libertà di cui si può essere certi’ è generata soltanto dal ‘riconoscimento della Verità’ (vangelo di Giovanni, cap. 8). ‘La Verità che ci fa liberi’: ecco ciò che ci consente - per riprendere il linguaggio freudiano - di diventare ‘padroni della nostra casa, signori delle nostre vite’ (secondo Matteo 13,52, letteralmente!)”.