La fantascienza di Elvis Novelli agli incontri letterari di Trinità

Giovedì 6 febbraio alle 20,45 in biblioteca

Elvis Novelli

Dopo il buon successo della serata inaugurale del tour di presentazione del suo nuovo romanzo a Boves, Elvis Novelli, “scrittoremusicautore” come ama ironicamente definirsi in un neologismo che mette insieme alcune delle sue tante passioni, incontra i suoi lettori giovedì 6 febbraio alle 20,45 in biblioteca civica a Trinità.
“Il popolo delle mille ere”, edito da Il papavero, opera che si può annoverare nel genere letterario della fantascienza distopica, non è il primo romanzo di Novelli. Lui però lo interpreta come la sua vera opera prima, sia per l’impegno e il tempo dedicati a scriverla, sia per il fatto che attorno ad essa si sta delineando un progetto che contempera letteratura, musica, condivisione e riflessione sull’attualità, aspetti dei quali si possono trovare tracce anche nei sempre più numerosi contenuti del canale Youtube dell’autore.
Il libro narra la storia del giovane Kiniù e del suo popolo, gli Harunari. Il ragazzo viene investito da una responsabilità che lo vedrà viaggiare, ricercare e battersi per poter dare il proprio fondamentale contributo alla salvezza del mondo intero. In questo sarà affiancato da tanti nuovi e vecchi compagni di viaggio e di avventura, soggetti provenienti da culture molto diverse dalla sua, ma che, per il bene comune, metteranno via via da parte le differenze per condividere e focalizzarsi sullo scopo comune. Passando attraverso riti sciamanici, percorsi tutt’altro che sicuri all’interno di contesti naturali selvaggi, singolari indagini e ricerche sulle problematiche che affliggono la realtà a causa della cesura netta e unilaterale voluta dalla sedicente “civiltà avanzata” nei confronti del resto del mondo, incontri e scontri con creature reali e con esseri leggendari, il variegato collettivo che il protagonista riesce a mettere insieme arriverà, attraverso imprese e azioni anche eroiche, a raggiungere la possibilità di offrire al popolo di Kiniù, e all’umanità intera, la speranza in una nuova alba.
Il testo è frutto anche di una profonda ricerca su nomi e toponimi, ed è, fin dalle prime righe, accompagnato da una costante corrispondenza di significati metaforici tra la realtà narrata e la realtà attuale e presente, soprattutto nel complesso rapporto tra uomo e ambiente.
Anche grazie alla competenza dell’autore, la musica gioca una parte fondamentale nel romanzo, permeando la narrativa dalla prima all’ultima riga.
Introduce e dialoga con l’autore, Fabrizio Biolé, collaboratore di Cuneo24.it.
Giovedì 13 febbraio alle 20,45 l’appuntamento sarà con Paolo Canavese e il suo ultimo libro “Il sentiero di Wieliczka”.