Tenda, “la Francia conferma l’impegno ad aprire a giugno”

Lo scorso 7 febbraio, la Regione ha partecipato, a Nizza, alla riunione del secondo Comitato di cooperazione trasfrontaliera, che si è riunito nella città francese alla presenza del ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani e dei ministri francesi Jean Noel Barrot e Philippe Tabarot: è intervenuto il governatore del Piemonte Alberto Cirio, accompagnato dal suo assessore ai Trasporti Marco Gabusi, dal sindaco di Torino Stefano Lo Russo, dal presidente della Provincia di Cuneo Luca Robaldo e dalla sindaca di Cuneo Patrizia Manassero.

Cirio ha riferito di aver avuto conferma, da parte del ministro francese Tabarot, “della data del primo aprile per la riapertura della ferrovia del Frejus, di quella di giugno per il secondo traforo autostradale e dell’impegno, sempre per giugno, a riaprire il Tenda”: “Erano rassicurazioni che Tabarot aveva già dato al cantiere del Tenda a inizio gennaio, oggi c’è l’ufficialità e come Regione continuiamo a monitorare che questi impegni siano rispettati”, ha aggiunto il governatore del Piemonte. “Dopo il 13 febbraio avremo il cronoprogramma preciso del cantiere al Tenda e sapremo così quando finiranno i lavori ed i collaudi – commenta il presidente della Provincia di Cuneo Robaldo –, mentre sul colle della Maddalena abbiamo chiesto che gli autotrasportatori possano avere regole chiare e condivise fra Italia e Francia. È a questa concretezza che serve il Trattato del Quirinale e, come Provincia di Cuneo, proviamo a dare il nostro contributo”. “Ho voluto – ha detto la sindaca di Cuneo Manassero – portare all’attenzione del Comitato la questione della linea ferroviaria Cuneo-Ventimiglia-Nizza, chiedendo una maggiore rapidità da parte dei due Stati nella ratifica della Convenzione che regola la gestione della ferrovia e ricordando la necessità di ripristinare al più presto la velocità degli 80 km/h e sollecitando un miglioramento della qualità del servizio. Le sensazioni espresse dal ministro Tabarot sull’andamento dei lavori al tunnel di Tenda non ci rassicurano, ma aspettiamo di conoscere il cronoprogramma ufficiale che verrà reso noto a seguito della riunione del comitato tecnico della Conferenza intergovernativa: certamente un ulteriore ritardo rispetto alla data di giugno 2025 rappresenterebbe l’ennesimo duro colpo per il nostro territorio”.

Ristori per la valle Vermenagna
Intanto, la Regione Piemonte ha stanziato un milione di euro “come primo intervento di supporto per le attività commerciali e turistiche della valle Vermenagna che hanno subito danni a causa dei ritardi nella riapertura del tunnel del Tenda, chiuso dal 2020”: il provvedimento è stato illustrato oggi (sabato 8 febbraio) a Limone Piemonte, da Cirio e dagli assessori regionali Paolo Bongioanni e Marco Gallo. I contributi sono erogati a fondo perduto, destinati “agli operatori economici della valle, in anticipo rispetto alle risorse nazionali a disposizione dell’intero territorio provinciale”. “La Regione Piemonte non ha competenze sul Tenda e su questo tipo di interventi – osserva Cirio –, ma non potevamo rimanere sordi al grido di allarme del comparto turistico, ricettivo e commerciale di questa valle che rappresenta il nostro principale collegamento con la Costa Azzurra e l’Europa mediterranea”.
Le imprese riceveranno il contributo con un modello “a cratere”: i fondi destinati a ciascuna realtà diminuiscono all’aumentare della distanza di quest’ultima dal cantiere del Tenda: le risorse, spiegano dalla Regione, “saranno distribuite in modo proporzionale all’entità del danno subìto, definita in base al Comune in cui l’operatore economico svolge la sua attività: da quello più colpito di Limone Piemonte fino a quello più lontano di Borgo San Dalmazzo”. I potenziali beneficiari di questo primo contributo sono circa 500 operatori economici con sede a Limone Piemonte, Vernante, Robilante e Roccavione, attivi nei settori della ristorazione, dell’accoglienza turistica (dai rifugi di montagna agli alberghi fino alle agenzie immobiliari), del commercio al dettaglio e delle attività artigiane esclusivamente riconducibili al commercio dei prodotti alimentari; inclusi i maestri di sci.