Camminiamo nella speranza, il messaggio di Papa Francesco per la Quaresima

Il 5 marzo è il Mercoledì delle Ceneri. Il vescovo Piero Delbosco presiede la messa in Concattedrale a Fossano alle ore 21.

Quaresima ceneri
(dal sito della Cei)

“Con il segno penitenziale delle ceneri sul capo, iniziamo il pellegrinaggio annuale della santa Quaresima, nella fede e nella speranza”. Così Papa Francesco inizia il Messaggio per la Quaresima in questo Anno giubilare e lasciandoci come slogan e impegno per questo tempo di grazia e conversione “camminare insieme nella speranza”.

L’inizio della Quaresima è il 5 marzo, Mercoledì delle Ceneri: in tutte le comunità cattoliche ci sono messe e celebrazioni durante i quali si svolge il rito dell’imposizione delle ceneri sul capo. Il vescovo Piero Delbosco presiede la messa in Concattedrale a Fossano alle ore 21.

Tre dimensioni

Il Papa declina la conversione secondo tre dimensioni. Innanzitutto, il motto del Giubileo “Pellegrini di speranza”, secondo Francesco, “fa pensare al lungo viaggio del popolo d’Israele verso la terra promessa, narrato nel libro dell’Esodo: il difficile cammino dalla schiavitù alla libertà, voluto e guidato dal Signore, che ama il suo popolo e sempre gli è fedele”. “E non possiamo ricordare l’esodo biblico senza pensare a tanti fratelli e sorelle che oggi fuggono da situazioni di miseria e di violenza e vanno in cerca di una vita migliore per sé e i propri cari”, l’appello del Papa: “Qui sorge un primo richiamo alla conversione, perché siamo tutti pellegrini nella vita, ma ognuno può chiedersi: come mi lascio interpellare da questa condizione? Sono veramente in cammino o piuttosto paralizzato, statico, con la paura e la mancanza di speranza, oppure adagiato nella mia zona di comodità? Cerco percorsi di liberazione dalle situazioni di peccato e di mancanza di dignità?”.

La conversione della sinodalità
La dimensione del “viaggiare insieme” chiede il secondo passo,  la “conversione alla sinodalità”. “Camminare insieme, essere sinodali, questa è la vocazione della Chiesa - scrive il Papa -. I cristiani sono chiamati a fare strada insieme, mai come viaggiatori solitari”, il monito di Francesco: “Lo Spirito Santo ci spinge a uscire da noi stessi per andare verso Dio e verso i fratelli, e mai a chiuderci in noi stessi”. Camminare insieme, per il Papa, “significa essere tessitori di unità, a partire dalla comune dignità di figli di Dio; significa procedere fianco a fianco, senza calpestare o sopraffare l’altro, senza covare invidia o ipocrisia, senza lasciare che qualcuno rimanga indietro o si senta escluso”.

“Andiamo nella stessa direzione, verso la stessa meta, ascoltandoci gli uni gli altri con amore e pazienza”, l’esortazione per la Quaresima: “Dio ci chiede di verificare se nella nostra vita, nelle nostre famiglie, nei luoghi in cui lavoriamo, nelle comunità parrocchiali o religiose, siamo capaci di camminare con gli altri, di ascoltare, di vincere la tentazione di arroccarci nella nostra autoreferenzialità e di badare soltanto ai nostri bisogni. Chiediamoci davanti al Signore se siamo in grado di lavorare insieme come vescovi, presbiteri, consacrati e laici, al servizio del Regno di Dio; se abbiamo un atteggiamento di accoglienza, con gesti concreti, verso coloro che si avvicinano a noi e a quanti sono lontani; se facciamo sentire le persone parte della comunità o se le teniamo ai margini”.

La speranza è l'ancora dell'anima
Infine, il tempo di Quaresima ci chiede una terza conversione, quella della speranza. “Ho in me la convinzione che Dio perdona i miei peccati? Oppure mi comporto come se potessi salvarmi da solo? Aspiro alla salvezza e invoco l’aiuto di Dio per accoglierla? Vivo concretamente la speranza che mi aiuta a leggere gli eventi della storia e mi spinge all’impegno per la giustizia, alla fraternità, alla cura della casa comune, facendo in modo che nessuno sia lasciato indietro?”. Sono le domande contenute nella parte finale del Messaggio. “La speranza è l’ancora dell’anima, sicura e salda”, spiega Francesco, che cita Santa Teresa di Gesù: “Spera, anima mia, spera. Tu non conosci il giorno né l’ora. Veglia premurosamente, tutto passa in un soffio, sebbene la tua impazienza possa rendere incerto ciò che è certo, e lungo un tempo molto breve”.