di Jesse Eisenberg; con Jesse Eisenberg, Kieran Culkin, Will Sharpe, Jennifer Grey, Kurt Egyiawan, 2024, Usa, durata 90 minuti.
“A real pain” è il diario di un viaggio ma anche, o forse soprattutto, è il diario di un’amicizia che viene riportata in vita grazie ad una vita che se n’è andata. Può accadere infatti che la morte di un caro diventi occasione di vita per chi rimane, e questo è quanto avviene a David (Jesse Eisenberg) e Benji (Kieran Culkin), due cugini un tempo legatissimi ma che poi si sono persi.
La morte dell’anziana nonna Dory offre ad entrambi l’occasione di un viaggio nella Polonia da cui la sua famiglia era dovuta fuggire con l’avvento del nazismo; tornare nella città natale della nonna significa non soltanto tentare di comprendere, se mai possibile, l’orrore del nazismo e dei campi di sterminio, ma per David e Benji è anche un modo per onorare la figura di una persona determinante per la loro vita.
Partiti da New York, i due cugini giunti a Varsavia si uniscono ad un piccolo gruppo per un viaggio della memoria sui luoghi dell’Olocausto. La guida conduce la comitiva sui luoghi più significativi di quel tragico passato, il monumento agli eroi del ghetto di Varsavia, l’antico cimitero ebraico, il ghetto di Lublino, il campo di sterminio di Majdanek. La guida è garbata ed empatica e lentamente le relazioni tra i membri del gruppo si rafforzano, ma è soprattutto il rapporto tra David e Benji a strutturarsi e a dare corpo e intensità alla situazione.
Diversissimi per animo e attitudini - timido e ansioso David, simpaticamente pasticcione ma anche malinconico Benji - i due cugini scopriranno in quella settimana le molte cose che li legano al di là delle differenze, anche se saranno proprio queste ultime a rendere in qualche modo unico il loro viaggio che alternerà momenti di riflessione e di dolore con situazioni buffe e inevitabilmente comiche in grado di dare leggerezza, ma mai superficialità al racconto.