Uno strumento per rendere un servizio di giustizia e di carità alle famiglie: è questo lo scopo del tribunale ecclesiastico dopo la riforma di papa Francesco. “In questi anni abbiamo lavorato con impegno e passione per darle corpo, per mettere in campo un’azione di accompagnamento e vicinanza alle coppie” lo ho sottolineato il vicario giudiziale, don Ettore Signorile, sabato mattina 15 marzo in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario del Tribunale ecclesiastico interdiocesano piemontese (Teip).
La cerimonia presieduta dal card. Roberto Repole, moderatore del tribunale, che si è svolta al Seminario metropolitano di Torino con la partecipazione di alcuni vescovi piemontesi (Arnolfo, Bodo, Delbosco, Giraudo, Gallese, Testore), è stata come sempre l’occasione per fare il punto sull’attività svolta dal tribunale nell’anno precedente. “Sono convinto – ha rimarcato don Signorile – che il numero di fedeli che potrebbe intraprendere la via giudiziale è di gran lunga superiore alle attuali richieste di nullità, ma occorre che i fedeli siano ben consigliati e accompagnati da un’articolata e capillare pastorale famigliare”.
Per questo motivo nel 2024 è stato realizzato un sussidio, che lungo tutti i mesi dell’anno è stato presentato e divulgato, e i primi risultati sono già evidenti. “Trovo infatti riscontro – ha confermato il Vicario giudiziale – di un’onda lunga già nei primi mesi del 2025, che hanno visto un numero doppio di richieste di nullità rispetto a gennaio e febbraio del 2024”...
Chiara Genisio
Articolo su La Fedeltà del 19 marzo
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