Tra biografia e rilettura per celebrare il centenario di Italo Calvino

L'esterno dei cinema I portici
Foto Costanza Bono

l cinema I Portici ospita martedì 25 marzo, alle 21, il film “Italo Calvino nelle città”. L’ingresso è gratuito. Interverranno il regista Davide Ferrario e il docente Marco Belpoliti che insieme al regista ha scritto la sceneggiatura.

La proiezione è promossa dall’associazione culturale L’Atrio dei Gentili, dal cinema teatro I Portici, dal circolo dei lettori “Tra le righe”, dalla diocesi di Cuneo-Fossano con il contributo della Fondazione Crf.

Il film racconta la vita di Calvino, per celebrare i cent’anni della sua nascita, attraverso il tema delle città: quelle “visibili” in cui ha vissuto, e quelle “invisibili”, inventate per il suo famoso libro del 1972. Le prime sono narrate usando filmati d’epoca e interviste di Calvino e il racconto di tre attori che lo interpretano in tre momenti della sua vita: Filippo Scotti, Alessio Vassallo e Valerio Mastandrea. A Violante Placido è invece affidato il compito di portarci dentro “Le città invisibili”, con un linguaggio più cinematografico e visionario.

“Italo Calvino nelle città è un film sui generis, al punto da sfuggire alla classica definizione di documentario - spiega Marco Belpoliti -. Si tratta dell’interpretazione per immagini di un mondo che è finora vissuto solo sulla pagina. Una libera messa in scena che piuttosto che ‘spiegare’ Italo Calvino cerca di farlo vivere per lo spettatore nella sua unicità e originalità. Calvino è uno scrittore e la sua forma di espressione artistica è la parola, tuttavia l’atto del guardare, e quindi il rapporto con le immagini, è centrale nella sua opera. Ecco allora che la ragione per fare un film su di lui e sulle sue opere diventa meno arbitraria. Forse è proprio il cinema che può aprirci una strada per vedere meglio dentro l’ispirazione di Calvino, che è sì - e inevitabilmente - letteraria, ma che è anche unica e originale nel campo della storia della letteratura italiana.

Il film corre, dunque, su due linee, la prima delle quali è biografica, concepita con tre attori che mettono in scena le parole di Calvino. Lo scrittore parla infinitamente di se stesso, ma non nei suoi romanzi, per cui alle riprese dal vivo e alle immagini di repertorio vengono associate interviste originali e testi”.