Potrebbe non essere la patrimonializzazione di Cogesi la strada per liquidare l’operatore privato (Egea Acque, ora in mano a Iren) che ancora gestisce il servizio idrico in circa 90 Comuni dell’Albese e del Braidese e completare in questo modo il processo avviato diversi anni fa per dare vita a una società pubblica unica e consortile (Cogesi, appunto) per gestire acquedotto, fognature e depurazione in provincia di Cuneo.
I soci di Cogesi - ad oggi, Acda, Sisi, Calso, Mondo Acqua, Infernotto e Alac - hanno infatti individuato, nella riunione del 31 marzo, una soluzione alternativa che, a differenza della patrimonializzazione, non implica la cessione a Cogesi dei loro asset patrimoniali (le attività che generano utili) che avrebbe consentito alla Società consortile di coprire, tramite un finanziamento bancario, i 69 milioni di euro necessari per l’operazione, ma una suddivisione dell’investimento economico fra tutti per garantire i finanziamenti bancari (al plurale) con cui procedere all’estinzione del valore residuo spettante a Egea e, come diretta conseguenza, spartirsi il servizio nei Comuni gestiti.
Articolo completo su La Fedeltà del 9 aprile
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