L’ultimo saluto a papa Francesco avverrà con una cerimonia più semplice a confronto con quella adottata per la scomparsa dei predecessori. Così ha stabilito lo stesso Bergoglio, che durante il suo pontificato ha messo mano all’Ordo Exsequiarum Romani Pontificis, che definisce appunto le norme e le regole per le esequie del successore di Pietro. Il rito prevede più “stazioni”.
La prima di questa è la deposizione del corpo nel cofano che lo accoglierà per sempre – una cassa in legno con l’interno di zinco, che sostituisce le tre casse, da collocare l’una dentro l’altra, adottate per gli altri pontefici. La seconda stazione è la traslazione dalla cappella privata alla Basilica di San Pietro dove la cassa sarà collocata davanti all’altare centrale: viene meno il passaggio dall’appartamento pontificio al Palazzo apostolico. La terza stazione è la tumulazione, anche questa in una forma più snella rispetto al passato e con un forte elemento di novità: Bergoglio ha disposto di riposare nella basilica di Santa Maria Maggiore e sarà così il primo papa defunto a essere sepolto fuori dal Vaticano dal 1903.
Il corpo di papa Francesco non sarà collocato sul baldacchino, ma resterà sempre nella cassa durante l’omaggio e la preghiera di suffragio che i fedeli potranno rivolgere nella Basilica vaticana; la bara sarà aperta e collocata in modo tale da consentire la vista del pontefice, fino alla sera che precede il giorno delle esequie (la cui data sarà presto fissata).