È morto mons. Cavallotto, vescovo emerito di Fossano e Cuneo. È tornato alla Casa del Padre questa notte, domenica 27 aprile, all'ospedale Santa Croce di Cuneo dove era ricoverato da alcuni giorni in seguito all'aggravarsi delle sue condizioni di salute. Il suo successore Piero Delbosco, martedì 22 aprile durante la veglia di preghiera in suffragio di Papa Francesco a Fossano, aveva chiesto di pregare per lui.
Il vescovo emerito Cavallotto aveva 85 anni: era originario dell'Astigiano, di Roche di Vinchio, dove era nato il 13 febbraio del 1940. Ordinato sacerdote nel 1964, fu dapprima direttore del Seminario minore di Asti, dove rimase tre anni (1964-1967). In seguito, si trasferì a Roma per completare gli studi e laurearsi in Scienze dell’Educazione all’Ateneo Pedagogico Salesiano, dove conseguì il dottorato nel 1984.
Nella sua vita ricoprì numerosi incarichi: assistente ecclesiastico nell’Ufficio nazionale di Azione Cattolica e responsabile della catechesi nel settore Acr (1969-1979); membro della Commissione Cei per la stesura del Catechismo dei preadolescenti (1973-1982); docente nell’Istituto Pastorale “Regina Mundi” dell’Usmi (1975-1988); docente di catechetica nell’Istituto di Catechesi missionaria della Pontificia Università Urbaniana (dal 1979); docente aggregato nella Facoltà di Missiologia (dal 1985); membro della Commissione della CEI per la proposta del catecumenato in Italia (dal 1993); decano della Facoltà di Missiologia alla Pontificia Università Urbaniana (dal 1995); consultore della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli (dal 1997); Rettore Magnifico della Pontificia Università Urbaniana dal 2004.
È autore di varie opere sulla catechesi e il catecumenato, ha collaborato con varie riviste di studio, di pastorale e dizionari. Lo studio e la scrittura sono stati un perno attorno a cui è ruotata tutta la sua vita, anche negli anni della "pensione" (nel 2023 aveva dato alle stampe "Il grido dei profeti. Parole senza tempo" [ed. San Paolo], un'opera di oltre 600 pagine).
Venne ordinato vescovo il 24 agosto del 2005 e arrivò in diocesi succedendo a mons. Natalino Pescarolo. Ha guidato le due comunità diocesane di Fossano e Cuneo unite in "persona episcopi" per dieci anni fino all'autunno del 2015, intensificando la collaborazione nei cammini tra le due chiese locali che alcuni anni più tardi, dopo il Sinodo, è sfociata nell'unificazione. Nel 2006, con la lettera pastorale, diede avvio al cammino di riscoperta in diocesi del diaconato permanente (che ha portato all'ordinazione di numerosi diaconi tra Fossano e Cuneo) così come nel suo ministero di pastore ha dato un forte impulso alla pastorale dei separati, divorziati e risposati (è durante il suo ministero che è nato a Fossano il progetto diocesano "L'anello perduto").
Al termine del suo servizio episcopale si era trasferito a Fontanelle (dapprima in una abitazione poi, da alcuni mesi, nella Casa del Clero), per stare accanto ai confratelli sacerdoti più anziani e collaborare al servizio pastorale nel Santuario “Regina Pacis”.
"Riconoscenti per la fedeltà nel suo ministero a servizio della Chiesa di Dio - si legge sul sito della diocesi di Cuneo-Fossano - eleviamo la nostra preghiera al Signore. La Vergine Maria, Regina della Pace, conduca il nostro fratello Giuseppe all’incontro con Cristo".
La città di Fossano ha proclamato lutto cittadino sino al giorno del funerale.