di Tony Goldwyn; con Bobby Cannavale, Rose Byrne, William A. Fitzgerald, Robert De Niro, Tony Goldwyn, Vera Farmiga, Rain Wilson, Whoopy Goldberg, 2023, USA, durata 101 minuti.
Max è un cabarettista di discreto successo e dopo una lunga esperienza come autore da qualche tempo ha deciso di salire sul palco come interprete in cerca della consacrazione definitiva da parte del pubblico, che però tarda ad arrivare. Nel frattempo il suo matrimonio è andato a rotoli, lei ha scelto una relazione all’apparenza più confortevole con Bruce, un avvocato dai toni spigliati e dal portafoglio ben fornito.
Jenna con la separazione ha ottenuto anche l’affido del figlio Ezra, un undicenne affetto da autismo, ed è intorno al ragazzo che si gioca la partita. Ezra, infatti, ha dei comprensibili problemi di relazione con i compagni e spesso le sue reazioni di autodifesa si sono concluse con l’espulsione dalla scuola pubblica. Jenna, che fa l’insegnante, dopo l’ennesima situazione critica vorrebbe iscrivere Ezra in una scuola “speciale”, quelle che quarant’anni fa in Italia, quando ancora (purtroppo) esistevano, erano tristemente note come “scuole differenziali”, dei veri propri ghetti frequentate esclusivamente da studenti diversamente abili. Max però non ne vuole sentire parlare di “scuole speciali”, non vuole che suo figlio venga imbottito di psicofarmaci e viva nel “suo” mondo, vuole che Ezra viva “nel” mondo.
Tuttavia una sera Ezra, non visto, ascolta per caso un brutto discorso tra Bruce e la madre e decide di fuggire di casa finendo malauguratamente sotto un’automobile. A quel punto il destino del ragazzo sembra segnato, ospedale e poi scuola speciale e a fronte delle rimostranze di Max, anche il divieto di avvicinamento per il padre. Ma Max non è disposto a cedere e nottetempo prende suo figlio con sé e parte per un viaggio che lo porterà prima in Michigan dall’amico Nick, poi a Los Angeles.
Jenna, intanto, dopo aver cercato di sfondare a calci e pugni la porta di casa del suocero (un superlativo Robert De Niro) e averne preso a sassate le finestre sospettando una qualche sua complicità nella fuga di figlio ed ex marito (non osiamo pensare cosa sarebbe potuto accadere se la stessa situazione fosse avvenuta a parti invertite) ha pensato bene di denunciare Max accusandolo di aver rapito il figlio. A Jenna non sembra interessare molto la felicità del ragazzo, quanto piuttosto la sua sicurezza, e dunque spazio alla polizia e alla caccia all’uomo, proprio mentre Ezra durante il suo viaggio verso Los Angeles, ospiti per poche ore di Grace, una vecchia amica, farà una delle esperienze più vive e toccanti di sempre.
Storia intensissima e commovente che alterna con delicatezza commedia e dramma, il film è in larga parte ispirato alle vicende realmente occorse allo sceneggiatore Tony Spiridakis autore dello script e affronta con dolcezza e realismo, e senza un grammo di retorica, il delicato tema dell’autismo e della responsabilità genitoriale. Ottima la regia di Tony Goldwyn, sobria e discreta come ha da essere, supportata da un cast letteralmente in stato di grazia, a cominciare da Bobby Cannavale/Max, irruento e passionale, all’odiosa e supponente Jenna/Rose Byrne, da Robert De Niro/Stan magnifico nel mostrare le sue debolezze di padre, a Vera Farmiga/Grace amica stupenda che tutto dà e nulla chiede. Un piccolo/grande film “indipendente” da non perdere.