“Mazinga”, come il super robot dei cartoni animati. Questo il nome scelto per una operazione di polizia contro l’approvvigionamento e lo spaccio di cocaina, crack e marijuana destinate alle piazze di Cuneo e dei Comuni vicini. È stato arrestato un uomo (C. B.) nella cui abitazione, a Boves, gli inquirenti hanno trovato un laboratorio per la lavorazione della droga.
Avviata nel marzo del 2024 e coordinata dalla Procura di Cuneo, l’indagine che ha portato all’arresto di C.B. - ora al Cerialdo di Cuneo - aveva già fatto scattare le manette ai polsi di tre uomini, in flagranza di reato, lungo la tangenziale di Fossano. Sul veicolo dei tre, che si trovano ora ai domiciliari, gli agenti avevano rinvenuto un chilo e 200 grammi di cocaina, da trasformare o in oltre 3.000 dosi sempre di cocaina dal valore di circa 300.000 euro o in almeno 10.000 dosi di crack. Lo stupefacente proveniva da un fornitore di Casale Monferrato ed era destinato alla piazza di Cuneo e dei Comuni vicini.
Al termine dell’indagine, la Procura del capoluogo cuneese ha emesso 14 decreti di perquisizione personale e domiciliare a carico di altrettanti indagati, effettuati lo scorso aprile da oltre 60 poliziotti della Questura della Granda, del reparto Prevenzione crimine di Torino e di varie Squadre mobili coordinate dal Servizio centrale operativo della Polizia di Stato, con l’aiuto di unità cinofile sempre della Polizia e della Guardia di finanza.
È finito nei guai C.B., italiano pluripregiudicato: nel garage della sua abitazione bifamiliare a Boves, spiegano dalla Questura, “gli investigatori hanno scoperto un laboratorio adibito al confezionamento delle dosi di sostanze stupefacenti di cocaina, alcune dosi di crack già confezionate e pronte per essere immesse nella locale piazza di spaccio, 40 grammi di hashish e marijuana”. “Da sottolineare - continuano gli inquirenti -, a riscontro della professionalità nell’attività di spaccio, il sequestro di uno strumento di misurazione artigianale tarato per quantitativi da 0,15 fino a 0,50 grammi, nonché sostanze solitamente utilizzate per «cucinare» il crack e 2 bombolette di gas butano, rispettivamente di 100 e 250 ml, comunemente utilizzato per l’estrazione dell’olio di hashish, di cui però non è stata riscontrata traccia”. Sono stati trovati anche degli appunti e 1.300 euro in contanti. Secondo quanto stimano i poliziotti, “il quantitativo di stupefacente sequestrato, debitamente tagliato, avrebbe prodotto circa 400 dosi di cocaina al prezzo di 100 euro al grammo o 600 dosi di crack, destinate alla piazza di spaccio di Cuneo, Boves e dei comuni vicini, per un giro d’affari stimato in oltre 40.000 euro”. Ancora, sono finiti sotto sequestro un fucile ad aria compressa ad alto potenziale, un lacrimogeno militare con cartuccia militare Nato, una parte di pistola lanciarazzi e altre parti di armi, oltre a spadini e pugnali modificati: per questo, C.B. deve rispondere anche di possesso abusivo di armi.