Procedono speditamente i lavori di restauro conservativo del campanile del Santuario della Madonna degli Alteni a Villafalletto finanziati in gran parte dalla Cei, la Conferenza episcopale italiana, con fondi 8xmille alla Chiesa cattolica. Un lavoro imponente, del quale spicca l’importante impalcatura alta 23 metri, utile a realizzare i lavori.
La Cei coprirà il 70% del valore complessivo dei lavori, cofinanziati al 15% dal Comune di Villafalletto e al 15% dalla parrocchia dei Santi Pietro e Paolo con fondi propri per un importo totale di circa 120mila euro più Iva.
Il progetto
Il progetto è stato sottoposto a un complesso iter autorizzativo presso la Soprintendenza e un altrettanto lungo percorso di validazione del progetto alla Cei.
La progettazione è stata curata dall’architetto Tommaso Olocco e dall’ingegner Giacomo Olocco dello studio Ftg di Villafalletto che da anni si occupa degli interventi di recupero del patrimonio storico e artistico. Tra questi spiccano l’intervento di manutenzione del castello di Vercelli, sede del palazzo di Giustizia, e il coordinamento del restauro degli appartamenti reali del Borgo Castello della Mandria a Venaria Reale.
A realizzare i lavori il San Luca di Torino, consorzio di imprese specializzato negli interventi di restauro di beni vincolati.
La storia
Il santuario è il luogo di culto più antico nella zona villafallettese e sorge sulla primitiva sede plebana dell’abitato, circa un km più a nord di dove sorge ora il concentrico di Villafalletto, sul lato opposto del torrente Maira.
Le prime testimonianze dell’esistenza di un luogo di culto nella zona degli Alteni risalgono al 1239, un dato storico che dà la misura dell’importanza del sito sia dal punto di vista religioso che storico.
La posizione attualmente isolata dell’edificio non rispecchia certo l’aspetto medievale del territorio. In origine, infatti, l’abitato di Villa doveva trovarsi in prossimità della pieve, e lo spostamento successivo dell’insediamento vicino al castello, oltre il torrente Maira, ha provocato la trasformazione della chiesa in una cappella esterna, circondata da terreni agricoli.
La chiesa venne integralmente ricostruita nei primi anni del Settecento con l’aggiunta a inizio Novecento della nuova facciata.
La parrocchia dei Ss. Pietro e Paolo, attraverso il parroco don Marco Giobergia, coglie l’occasione per ringraziare la Cei e l’Amministrazione comunale per i contributi stanziati e tutti coloro che contribuiranno al sostegno economico dell’opera. Per informazioni rivolgersi all’ufficio parrocchiale.
Madonna del popolo
Il Santuario della Madonna degli Alteni è un luogo molto amato dai villafallettesi e non solo: sono tantissime le persone che vi si recano per respirare l’aura di spiritualità che vi regna o godere del piacevole giardino esterno.
A occuparsi del santuario durante l’anno sono 8 massari, 4 uomini e 4 donne: Valerio Alladio, Luciano Salvagno, Guido Ferrero, Alex Bollati; Milva Bertero, Anna Bollati, Sara Blua e Lorella Olivero. “Il santuario è un luogo molto importante Sono molti gli sposi che lo scelgono per celebrare il loro matrimonio. Il santuario è aperto a tutti e quindi molte coppie arrivano da fuori, anche da Torino” spiegano i massari.
L’area esterna è inoltre disponibile sempre per picnic e grigliate, a condizione di lasciare tutto pulito e decoroso. Il giardino è infatti attrezzato con tavoli e barbecue per chi lo desidera.
A settembre c’è l’appuntamento più atteso, quello della Festa della Madonna degli Alteni che culmina con la benedizione degli sposi dell’anno.
“Siamo molto contenti per questo intervento che contribuisce a rendere il santuario ancora più bello. Servono però anche molti altri interventi sia alle facciate che all’interno. Ringraziamo la Cei, la parrocchia e il Comune per aver sostenuto questo primo passo e speriamo che serva anche da esempio per aziende o privati che vogliano sostenere prossimi lavori” concludono i massari.
“Parlare degli ‘Alteni’ a Villafalletto significa andare al cuore per i villafallettesi - spiega il parroco don Marco Giobergia -. Non c’è festa più importante, luogo più cercato, spazio più prezioso. Proprio per questo stiamo cercando di valorizzare sempre di più questo ‘cuore’ della nostra comunità, sia l’interno, sia lo spazio esterno che è meraviglioso. Ultimamente, se il tempo lo permette, celebriamo lì la Prima Comunione e la Cresima, all’esterno, e davvero anche all’aperto c’è un clima di raccoglimento e di preghiera molto forte.
Certamente il santuario ha bisogno di essere messo a nuovo, sono lavori urgenti e anche costosi. Siamo partiti dal campanile per motivi di sicurezza, ma anche la facciata e tutto l’interno ha bisogno di un delicato intervento.
Diciamo grazie alla Chiesa italiana per il sostegno economico, grazie alle tante persone che con generosità ci stanno sostenendo, la Provvidenza ci aiuterà a portare a termine i lavori. Ma resta ancora più importante che questo luogo diventi sempre di più ‘cuore’ amato e curato, dove chi desidera possa trovare la tranquillità e la pace di cui i nostri cuori hanno sete. E siamo certi che sempre questo luogo sarà spazio di riposo e di preghiera, di amicizia e di festa, e siamo certi che in questi anni riusciremo a metterlo tutto a nuovo. Abbiamo bisogno di aiuto economico, ma ripeto, tutto desideriamo fare perché ogni persona qui nel santuario possa sentirsi a casa e possa trovare Dio e la sua pace. Un grazie speciale ai massari che si prendono cura con molta generosità di questo luogo, grazie a tutti coloro che passeranno di qui per gustarne la pace”.