Si è spento lunedì 28 luglio Aldo Perotti, 65 anni, commercialista in pensione. Era stato colpito da emoraggia cerebrale martedì 22 luglio mentre si apprestava a partire per una escursione in montagna.
Originario di Savigliano, si era trasferito da giovane a Levaldigi quando il padre era stato incaricato di dirigere la filiale cittadina della Cassa di risparmio di Savigliano. A Levaldigi era cresciuto e vi aveva stabilito le proprie relazioni, trovando anche l’amore di Rinalda Prieri, diventata poi sua moglie.
Da qualche anno era tornato a Savigliano. Rimasto vedovo quattro anni fa aveva maturato la decisione, lo scorso anno, di ritirarsi dal lavoro, era un dipendente storico dello studio Governa e Gissi di Savigliano: “Sentiva il peso del dolore che aveva provato perdendo Rinalda - raccontano Ezio Dardanelli e Paolo Lingua, amici di lunga data di Perotti -. Voleva fare i conti con un futuro che, purtroppo, non ha potuto vivere”.
Amante della montagna, della fotografia, dei viaggi; marito e padre amorevole, figlio e genero devoto, impegnato nel sociale. Ha fatto parte per oltre 25 anni del gruppo di spiritualità familiare équipe Notre Dame, gruppo con cui ha continuato a lavorare anche rimasto vedovo. Lo ricordano così gli amici di sempre, quelli che martedì mattina avrebbero dovuto andare con lui a fare un’escursione: “Eravamo quattro amici in pensione con la passione per la montagna. Ogni martedì avevamo un appuntamento fisso per andare a camminare. Martedì il ritrovo era a Costigliole in un parcheggio alle 8,20. In tre arrivavamo da Fossano e lui ci raggiungeva da Savigliano. Quando siamo arrivati lo abbiamo visto accasciato, la portiera aperta, dal bar vicino un uomo lo aveva visto e stava già chiamando i soccorsi. Non ha più ripreso i sensi, non abbiamo più potuto salutarlo. Subito abbiamo pensato a uno svenimento, un malore. Ci siamo avvicinati pensando che ci avrebbe chiesto di dargli qualche minuto per riprendersi, per poi partire. E invece non c’è stato nulla da fare”.
Al suo fianco, come nell’ultimo anno la fidata labrador Margot, compagna fidata che aveva rasserenato la vita di Perotti: “Per Margot ha persino dormito sul divano - ricordano con affetto Dardanelli e Lingua -. Lo seguiva dappertutto, era la sua ombra. Fino alla fine. Quando siamo arrivati aveva il guinzaglio in mano e Margot lo stava sorreggendo. Ha impedito che cadesse in avanti”.
Prima delle passioni, degli amici, nei cui confronti era sempre disponibile, c’era la sua famiglia: “Era figlio unico e si è sempre dedicato con amore ai suoi genitori. Amava molto stare in compagnia, ma se qualcuno della sua famiglia lo chiamava, rinunciava a qualsiasi cosa. Con la moglie amavano viaggiare, stare insieme. Quando lei si è ammalata lui le è rimasto accanto con devozione. Era un padre amorevole per le figlie Chiara ed Enrica, abitava vicino alla suocera, dedicava tempo e attenzioni a un’anziana zia”.
Disponibilità e dedizione che Perotti metteva anche nei rapporti con gli amici, senza dimenticare il divertimento. Faceva parte della Congrega degli orsi, numeroso gruppo di amici e quest’anno era stato eletto Orso capo: “Chi fa parte di questo gruppo non è certo un solitario. Amava stare in compagnia ed era sempre affabile” concludono gli amici.
Perotti lascia le figlie Chiara con Davide ed Enrica con Pietro. La suocera Nina Fassi, la cognata Loredana con Giuseppe e il nipote Andrea, la zia Lucetta.
Il rosario viene recitato questa sera, martedì 29 luglio alle 19 nella parrocchia di San Giovanni a Savigliano dove domani, mercoledì 30 luglio sarà celebrato il funerale alle 14,30, partendo dall’ospedale Santa Croce alle 13,30.
Addio ad Aldo Perotti, amico e padre amorevole
È scomparso a 65 anni per un'emorragia cerebrale























