Filatoio di Caraglio: istituzioni e fondazioni insieme per un grande progetto culturale

Firmato il protocollo 2026-2028

Fond Artea firma protocollo

Il Filatoio di Caraglio si prepara a un nuovo capitolo della sua storia. Nel pomeriggio di oggi, venerdì 14 novembre, all’interno dell’antico complesso seicentesco, è stato firmato il protocollo d’intesa per la valorizzazione del Filatoio nel triennio 2026-2028, un accordo che riunisce Regione Piemonte, Comune di Caraglio, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione CRC, Fondazione CRT, Banca di Caraglio e Fondazione Artea. Una collaborazione di sistema che punta a trasformare il Filatoio in un polo culturale di rilievo sovralocale, rafforzandone identità, offerta espositiva e capacità attrattiva.

Alla cerimonia erano presenti gli assessori regionali Gian Luca Vignale (Patrimonio) e Marco Gallo (Montagna), il sindaco Paola Falco, i rappresentanti delle fondazioni bancarie piemontesi, il presidente della Banca di Caraglio Livio Tomatis, il presidente e il direttore di Fondazione Artea Marco Galateri di Genola e Davide De Luca, oltre al presidente della Provincia di Cuneo Luca Robaldo. L’assessore regionale alla Cultura Marina Chiarelli ha partecipato con un videomessaggio.

Il protocollo dà avvio a un progetto di ampio respiro che mira a consolidare il Filatoio come bene faro del territorio: un luogo dove arte, innovazione, sostenibilità, storia e turismo si intrecciano per una rigenerazione culturale con ricadute nazionali e internazionali.

Fondazione Artea sarà responsabile della programmazione culturale 2026-2028, mentre il Comune metterà a disposizione gli spazi e si occuperà della manutenzione. Il piano triennale prevede mostre di livello internazionale, attività pubbliche e un potenziamento delle iniziative legate al Museo del Setificio Piemontese.

Il 2026 avrà un costo complessivo di 504.000 euro, coperto da contributi così suddivisi: Regione Piemonte 75.000 euro; Comune di Caraglio 30.000 euro; Fondazione Compagnia di San Paolo 100.000 euro; Fondazione CRC 100.000 euro; Fondazione CRT 100.000 euro; Banca di Caraglio 25.000 euro. I restanti 74.000 euro saranno garantiti da Fondazione Artea attraverso i ricavi delle attività. I finanziamenti per 2027 e 2028 saranno definiti successivamente.

Nel frattempo, il Filatoio ospita fino al 1° marzo 2026 la grande mostra “Helmut Newton. Intrecci”, promossa da Fondazione Artea e curata da Matthias Harder, con oltre 100 fotografie del celebre maestro tedesco.

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Fond Artea firma protocollo
A sin. il direttore di Fond. Artea Davide De Luca; a dx il presidente Marco Galateri di Genola

«Con questo protocollo – dichiarano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e gli assessori alla Cultura Marina Chiarelli, al Patrimonio Gian Luca Vignale e alla Montagna Marco Gallo – confermiamo la volontà della Regione di sostenere i territori che investono sulla cultura come leva di sviluppo. Il Filatoio di Caraglio rappresenta un patrimonio storico e identitario unico, capace di parlare al passato ma anche al futuro, grazie a un progetto che intreccia tutela, innovazione, attività espositive di livello e apertura al pubblico. Rafforzare realtà come questa significa creare valore culturale, turistico ed economico per l’intero Piemonte. Inoltre, il protocollo rappresenta un modello virtuoso di collaborazione tra istituzioni, fondazioni bancarie e realtà locali: un’alleanza che mette al centro la valorizzazione dei beni culturali come occasione di crescita e di attrattività per i territori ai piedi delle Alpi. Un ruolo fondamentale in questo percorso è svolto dalla Fondazione Artea, che in questi anni ha saputo trasformare il Filatoio in un centro culturale dinamico e riconosciuto, capace di coniugare la memoria storica del luogo con una programmazione espositiva di respiro internazionale. Grazie al suo lavoro, il Filatoio è tornato a essere un punto di incontro tra arte, comunità e territorio, contribuendo in modo concreto alla rinascita culturale della provincia di Cuneo, e continuerà ad essere un punto di riferimento per la nostra identità e una porta d’ingresso per chi vuole scoprire la ricchezza culturale delle nostre vallate».

«Non nascondo l’emozione per aver raggiunto un risultato che ritengo straordinario: da anni aspettavamo un supporto dalla Regione Piemonte per la gestione del Filatoio, una splendida struttura riconosciuta da tutti un’eccellenza del nostro territorio e non solo – ha sottolineato la sindaca Paola Falco – Ringrazio in primis il presidente Cirio e la Giunta regionale per aver coordinato e agevolato la rete delle Fondazioni bancarie che tutte insieme hanno dimostrato di credere nel Filatoio e nelle sue potenzialità, ma soprattutto nella diffusione della cultura. Con l’esperienza di questi ultimi anni abbiamo avuto modo di conoscere le competenze e le capacità progettuali della Fondazione Artea, partecipata dalla Regione. Con la sottoscrizione del Protocollo d’Intesa auspico una continua e proficua collaborazione per lo sviluppo di attività culturali volte a promuovere la conoscenza, la fruizione e la valorizzazione del Bene Faro».

«Ho seguito fin dagli albori questa tematica e sono felice oggi come presidente della Provincia di poter partecipare al momento che sigla un passo fondamentale per il futuro del Filatoio di Caraglio. La Provincia di Cuneo non è direttamente competente in materia, ma ho già assicurato a tutti gli enti e alla sindaca del Comune di Caraglio la disponibilità a sostenere questo percorso, convinto che il Filatoio rappresenti una delle eccellenze della nostra provincia», ha dichiarato il presidente della Provincia di Cuneo, Luca Robaldo.

«La valorizzazione del Filatoio di Caraglio rappresenta un esempio concreto di come la collaborazione tra istituzioni possa generare impatto culturale e territoriale. Con questo Protocollo d’intesa, la Fondazione rinnova il proprio impegno a favore di un modello di sviluppo sostenibile della cultura, capace di coniugare memoria storica, innovazione e attrattività per le comunità locali e per il Piemonte nel suo insieme», ha sostenuto Ezio Raviola, del Comitato di Gestione della Fondazione Compagnia di San Paolo.

«Il sostegno e la promozione della cultura rappresentano da sempre priorità d’intervento delle Fondazioni di origine bancaria, consapevoli che l’offerta culturale svolge un duplice ruolo: offrire occasioni in cui cresce e si rinsalda il senso di comunità e, al contempo, rafforzare l’attrattività del nostro territorio, in coerenza con gli obiettivi del Piano strategico Cuneo 2030 – dichiara il presidente di Fondazione CRC Mauro Gola – Il protocollo che oggi viene sottoscritto conferma il valore del Filatoio Rosso di Caraglio come uno dei poli culturali di riferimento per tutta la nostra provincia e rappresenta un esemplare forma di collaborazione e partnership tra il mondo delle Istituzioni e della filantropia».

«Il Filatoio di Caraglio è un luogo che racchiude meraviglia, identità e memoria collettiva. Il suo rilancio e la sua trasformazione in spazio di cultura, innovazione e comunità consentono di restituirgli nuova vita e nuove prospettive. La Fondazione CRT sostiene con convinzione questo percorso di valorizzazione, che unisce la tutela del patrimonio con la sua capacità di generare valore – afferma la presidente della Fondazione CRT Anna Maria Poggi -. Questo progetto rappresenta anche un esempio virtuoso di fare sistema: la collaborazione tra istituzioni, fondazioni di origine bancaria e realtà locali dimostra quanto il lavoro condiviso possa rendere vivi, accessibili e sostenibili i grandi luoghi della cultura. L’auspicio è che il Filatoio possa diventare sempre più un faro per il territorio, un punto di riferimento capace di coniugare storia e futuro».

«Nel 1892 Banca di Caraglio emetteva i primi vagiti: era già da più di due secoli che la ruota energetica di quella che è fra le più antiche, “intelligenti” e maestose fabbriche d’Europa, regalava l’eco della sua voce inarrestabile di vita dalla collina del Castello fino alla piana verso Dronero, fino ai campi di gelso verso il Palazzasso – ha ricordato il presidente della Banca di Caraglio Livio Tomatis – Ai tempi il setificio, che avendo cambiato colore di facciata a cavallo fra il 700/800 era diventato il Filatoio rosso”, continuava imperterrito a lavorare, coinvolgere nell’eccellenza della produzione le grandi donne di quelle stesse famiglie che nei campi e nelle case curavano e vegliavano ogni giorno quella meraviglia della natura che è la metamorfosi del baco da seta. Ai tempi Banca di Caraglio iniziava ad innaffiare i germogli di crescita di quelle stesse famiglie e da allora ha vissuto con il Filatoio rosso ogni giorno, ogni stagione, ogni umana pazzia, ogni irriducibile voglia e speranza degli uomini, quell’eco immortale della ruota nell’acqua che mai nessuno riuscirà a zittire. Banca di Caraglio c’era quando più di vent’anni fa questo eco di vita è tornato più forte e gli uomini hanno rivoluto il Filatoio e c’è stata ogni anno, in ogni tempo ed esperimento che ha permesso alla ruota di continuare a girare, a trasformare quell’eco di energia in storia, conoscenza, memoria indelebile di crescita degli uomini. Banca di Caraglio ringrazia in modo profondamente sentito il Comune di Caraglio e tutte le donne e gli uomini che ci hanno creduto mettendoci forza e faccia anche nella quotidianità e infine ringrazia chi ha fatto la differenza, chi ha messo in campo per il Filatoio la forza del risparmio di coesione di un territorio allargato, le Fondazioni».

«Fondazione Artea, grazie a un consolidato e incisivo impegno pluriennale sul Filatoio, ha evidenziato e confermato l’elevato potenziale culturale, storico e identitario di questo straordinario bene, primo edificio industriale in Italia – ha evidenziato il presidente della Fondazione Artea, Marco Galateri di Genola – Le numerose iniziative promosse — tra cui mostre e progetti divulgativi dedicati a grandi protagonisti della fotografia, come Steve Mc Curry, Inge Morath, Robert Doisneau ed Helmut Newton —, unite alla costruzione di una rete di collaborazioni con partner istituzionali e culturali di alto livello, hanno consentito al Filatoio di riaffermare il suo ruolo nel panorama della produzione culturale e di riacquisire una significativa visibilità in ambito nazionale e internazionale, registrando in tre anni oltre 65.000 visitatori. Con la firma di questo protocollo, Fondazione Artea rinnova con determinazione la volontà di proseguire lungo il percorso avviato, intensificando e sviluppando strategie innovative di crescita e valorizzazione di questo bene con l’obiettivo di restituire al Filatoio il carattere di luogo simbolo, creando un polo culturale di riferimento non solo per il territorio cuneese, ma per l’intera regione, e per un pubblico sempre più ampio».