Colussi “Non si produrrà più pasta nelle sedi di Fossano e Imperia”

Gli stabilimenti di Fossano e Imperia non produrranno più pasta: lo avrebbe annunciato ai sindacati, durante un incontro che si è svolto lo scorso 28 aprile a Perugia, la Direzione generale del gruppo Colussi.

Gli stabilimenti di Fossano e Imperia non produrranno più pasta: lo avrebbe annunciato ai sindacati, durante un incontro che si è svolto lo scorso 28 aprile a Perugia, la Direzione generale del gruppo Colussi.
“La riunione - hanno scritto in una nota le segreterie territoriali di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil - doveva chiarire come l’azienda immagina il suo futuro e quali progetti di rilancio per i suoi stabilimenti intende mettere in campo. Oltre a qualche spot pubblicitario, non è stata concretamente illustrata alcuna strategia, nemmeno sulla produzione di fette biscottate, sulla quale rimangono tutte le preoccupazioni già esistenti alla vigilia”.
In un comunicato diffuso lunedì, la Direzione della Colussi ha tuttavia voluto precisare  che “non abbandonerà il mercato della pasta”. Rassicura inoltre sulle prospettive future del Gruppo, parlando di “un riassetto industriale-organizzativo e una revisione dell’approccio di mercato” che si concretizzerebbero nella ricerca di partnership con altre aziende.
La “strana” storia di Fossano
Un taglio sulla produzione di pasta interesserebbe 150 lavoratori, di cui 110 sono impiegati nello stabilimento di Imperia e 40 in quello di Fossanese. In questa sede un massiccio taglio al personale era già stato ipotizzato alla fine dello scorso anno, quando l’azienda annunciò di voler ricorrere alla mobilità per 48 lavoratori: incominciò così il braccio di ferro tra i vertici del Gruppo e i sindacati, che si è concluso con un accordo siglato lo scorso febbraio. Per 20 dei 48 dipendenti che rischiavano di restare a casa, sono stati applicati i contratti di solidarietà che hanno scongiurato il licenziamento; per gli altri, si è puntato al ricollocamento tramite un’azienda di outplacement e, nei casi in cui era possibile (una decina), all’accompagnamento alla pensione.
L’eventuale rinuncia a produrre pasta aprirebbe un nuovo capitolo negativo nella storia dello stabilimento fossanese della Colussi, che da anni riserva colpi di scena. Dopo l’incendio del giugno del 2012, si temeva che il Gruppo non fosse più disposto ad investire su Fossano: invece, partirono i lavori per la ricostruzione del magazzino, la parte della struttura che era stata danneggiata dalle fiamme. Fu annunciata la realizzazione di un nuovo magazzino con tecnologie di avanguardia, ma il progetto iniziale fu poi ridimensionato a causa della crisi economica. Crisi che, comunque, non sembrava implicare tagli al personale: si trattava evidentemente di una previsione troppo ottimistica, che è stata smentita nel dicembre del 2013, quando la Colussi ha dichiarato i 48 esuberi.
Nei giorni scorsi è stato annunciato, per giovedì, uno sciopero di due ore, che interesserà anche la sede di Fossano. Intanto si pensa all’incontro del 26 giugno, quando si svolgerà una nuova riunione aziendale del gruppo. “Colussi - spiegano i sindacati - dovrà presentare un piano industriale di investimenti e rilancio con interventi concreti, che diano una prospettiva allo stabilimento di Fossano e garantiscano gli attuali livelli di occupazione”.
Agnesi parla ora o tace per sempre
Alla decisione che Colussi avrebbe preso per Fossano e Imperia hanno dato risalto anche i media nazionali. Dal momento che il Gruppo detiene il marchio Agnesi, il taglio alla produzione di pasta potrebbe tradursi nella perdita di un “nome” storico per quanto riguarda il settore alimentare del “made in Italy”: come si legge su “Il Giornale”, che allude al noto spot pubblicitario del marchio, c’è insomma il rischio che “Agnesi parli per l’ultima volta”. Altri giornali avanzano l’ipotesi che il marchio sopravviverà, slegandosi però dalla sua città, che è appunto Imperia: si parla dell’acquisto di uno stabilimento con tecnologia più avanzata in provincia di Benevento, dove Colussi trasferirebbe la produzione di pasta.
Proprio questo proliferare di notizie ha indotto il Gruppo “a fare chiarezza”. Sempre nel comunicato diffuso lunedì scorso, il Gruppo afferma che “non chiuderà il marchio Agnesi” e che “sta continuando a lavorare per rimanere nel mercato con un ruolo da protagonista”. Per quanto riguarda Imperia, Colussi conferma la chiusura dello stabilimento, prevista per la fine del 2014, senza però escludere “partnership indusriali che potrebbero cambiare il corso delle cose in postivo”. Nessun rischio, invece, per la sede fossanese: il Gruppo dichiara infatti che lo stabilimento “non è interessato alla chiusura”, auspicando che anche questo sito “possa avere un suo futuro nella ricerca di nuove strade industriali nel settore pastiario”.