Giornata Università cattolica, occasione per riflettere sulle domande dei giovani

Cade domenica 15 aprile ed è imperniata sullo slogan “Eredi & innovatori: giovani protagonisti della storia”

Da quasi un secolo la “Giornata per l’Università cattolica” è tra i più significativi appuntamenti del calendario dei cattolici italiani. Quella di quest’anno, giunta alla 94ª edizione, cade domenica 15 aprile ed è imperniata sullo slogan “Eredi & innovatori: giovani protagonisti della storia” (vedi giornatauniversitacattolica.it). La giornata, promossa dall’Istituto Toniolo, è una occasione di approfondimento circa la natura e lo scopo dell’Università, i valori originali che guidano le scelte di ogni giorno. È un atto di fiducia nei giovani: al centro di questa giornata vi è il desiderio positivo dei giovani a diventare protagonisti della vita pubblica, a farsi carico del proprio futuro e con esso del futuro del Paese, a vivere la formazione e lo studio come l’inizio di una responsabilità da esercitare per il bene comune. Riconoscendo e incoraggiando la spinta ideale delle nuove generazioni, troppo spesso infondatamente dipinte come rassegnate e pigre, l’Università rinnova l’impegno che è alla base della sua stessa ragione d’essere.

“Molte domande si pongono a coloro che avvertono la responsabilità di prendersi a cuore la crescita delle nuove generazioni - spiega Paola Bignardi dell’Istituto Toniolo -. Anche l’Istituto Toniolo e l’Università Cattolica si stanno preparando all’evento del Sinodo dei giovani, soprattutto attraverso l’attività di ricerca e di formazione dell’Osservatorio Giovani. Sperando in questo modo di contribuire a dare alla realtà giovanile il protagonismo che chiede e alla società la novità di cui ha bisogno. Il Sinodo dei Giovani, indetto da Papa Francesco per invitare la Chiesa ad ascoltarli e a rivedere il proprio modo di entrare in comunicazione con loro, sta suscitando molte e interessanti iniziative di studio, riflessione, e soprattutto di ascolto della sensibilità, delle attese, dei sogni, dei problemi che i giovani incontrano nel loro cammino verso la vita adulta in questa delicata fase di transizione. Si respira una sincera e interessante voglia di accoglienza del mondo giovanile e di rinnovamento dei propri stili di relazione con esso.

L’attenzione della comunità cristiana sta inducendo anche altre istituzioni a interrogarsi sui giovani: straordinaria risorsa di energia, idee, novità… lasciata troppo ai margini della compagine sociale, in una lunga anticamera che mette alla prova le loro speranze e la loro voglia di spendersi nella responsabilità, nella professione, nell’impegno. Disorientamento, disillusione, difficoltà a trovare un senso alla propria esistenza: sono i termini che percorrono tante testimonianze giovanili. Ma al tempo stesso anche desiderio di una vita buona, realizzata, piena. Forse ciò che manca ai giovani è la possibilità di trovarsi di fronte a modelli di realizzazione di sé nella normalità quotidiana del vivere, come afferma questa giovane: «Mancano i modelli con cui confrontarsi. Abbiamo bisogno di guide e di modelli, da vedere, da toccare…». Bisogna sperimentare che, senza essere divi dello spettacolo o miti dello sport, è possibile vivere in pienezza, se si impara a stare dentro la propria esistenza con dignità e con serietà”.