Tutti si sentano rispettati e rispettino le regole comuni

Nei circa 15 minuti di discorso, Mattarella ha ricordato che “la sicurezza è condizione di un’esistenza serena”; “non sono ammissibili zone franche dove la legge non è osservata”. Evitare di "tassare la bontà"

“Sentirsi ‘comunità’ significa condividere valori, prospettive, diritti e doveri. Significa ‘pensarsi’ dentro un futuro comune, da costruire insieme. Significa responsabilità, perché ciascuno di noi è, in misura più o meno grande, protagonista del futuro del nostro Paese. Vuol dire anche essere rispettosi gli uni degli altri. Vuol dire essere consapevoli degli elementi che ci uniscono e nel battersi, come è giusto, per le proprie idee rifiutare l’astio, l’insulto, l’intolleranza, che creano ostilità e timore”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio di fine anno. Nei circa 15 minuti di discorso, Mattarella ha ricordato che “la sicurezza è condizione di un’esistenza serena” ma la sicurezza parte “da un ambiente in cui tutti si sentano rispettati e rispettino le regole del vivere comune”. “Non sono ammissibili zone franche dove la legge non è osservata e si ha talvolta l’impressione di istituzioni inadeguate, con cittadini che si sentono soli e indifesi. La vera sicurezza si realizza, con efficacia, preservando e garantendo i valori positivi della convivenza”.

Evitare le “tasse sulla bontà”. È l’invito rivolto alla politica da Mattarella, che chiede di guardare alla “Italia che ricuce” e che “dà fiducia” così come fanno “le realtà del Terzo Settore, del No profit che rappresentano una rete preziosa di solidarietà”: “Si tratta di realtà che hanno ben chiara la pari dignità di ogni persona – ha spiegato il presidente – e che meritano maggiore sostegno da parte delle istituzioni, anche perché, sovente, suppliscono a lacune o a ritardi dello Stato negli interventi in aiuto dei più deboli, degli emarginati, di anziani soli, di famiglie in difficoltà, di senzatetto”... continua a leggere