Genitori della “Calvino”: “Diciamo no allo spezzatino della scuola

I genitori della "Calvino" intervengono sulla vicenda delle "aule contese"

Egregio direttore,
siamo un gruppo di genitori con i figli che frequentano la scuola primaria “I. Calvino” Fossano e siamo rimasti molto sorpresi dalle notizie e affermazioni uscite nel giorni scorsi sui giornali locali e on line.
Con forza diciamo il nostro no a qualsiasi tipo di spostamento o spezzatino della scuola primaria dei nostri figli. La scuola “I. Calvino” è un plesso scolastico di qualità, con un’offerta formativa di primo livello e che negli anni ha saputo andare incontro alle richieste di noi genitori, aumentando così le proprie iscrizioni. Un’istituzione che funziona, quindi, e qual è la decisione degli amministratori comunali? Cercare di crearle problemi, dividendo gli spazi e annunciando sui giornali di volerla trasferire senza aver consultato nessuno.
Che cosa sta dietro a tutto questo? L’invidia di altre scuole cittadine? Questioni politiche a noi sconosciute?
Siamo anche stati contattati da alcuni esponenti dell’Amministrazione comunale, che ci hanno chiesto di aspettare con le lettere ai giornali, perché la situazione si sarebbe potuta risolvere incontrandoci. Noi genitori siamo disponibili a fare tutti gli incontri necessari a risolvere la questione, ma abbiamo anche il diritto di ribadire, con forza, il nostro no allo spostamento della scuola!
Per questo, come detto, siamo disponibili e richiediamo un incontro con il sindaco di Fossano, con la dirigenza scolastica (di cui abbiamo apprezzato la smentita e le precisazioni di oggi a mezzo stampa) e gli insegnanti, per capire cosa è successo e cosa succederà, viste le notizie uscite sui giornali e sulle quali ci permettiamo di fare anche alcune considerazioni.
La delibera di Giunta di fine luglio scorso, da cui sono partite le varie polemiche, assegna 5 aule aggiuntive alla Calvino quando si richiedeva solamente la restituzione di 2 aule nello stesso stabile. Qualcosa non torna: perché il Comune dà 5 aule a 200 metri dalla sede scolastica e non 2 all’interno della sede stessa? Più che una questione di puntiglio, ci sembra una questione di buon senso.
Poi la tempistica. Tutto accade a metà agosto. La consigliera comunale Riccardi manda una lettera ai giornali su una sua interrogazione (cosa abbastanza normale per un consigliere di minoranza). Pochi giorni dopo, la Giunta comunale risponde sempre a mezzo stampa. Questo è più strano perché chi governa non ha bisogno di visibilità, ce l’ha già normalmente, bastava aspettare i tempi normali del Consiglio comunale. Perché la Giunta ha avuto così fretta di parlare di questa situazione? Forse ha la coda di paglia?
Nella risposta della Giunta poi, si fa riferimento ai rapporti tra le dirigenti e gli insegnanti dei due Istituti (scuola primaria “I. Calvino” e scuola secondaria di I grado di via Dante) dicendo testualmente “spazi di trattativa tra le parti…, zero”. A leggere queste affermazioni viene da domandarsi: ma a chi affidiamo i nostri figli? A persone che non riescono nemmeno a mettersi d’accordo su un paio di aule? Vorremo anche su questo punto capire tutto quello che è successo.
In seguito viene tirato in ballo anche l’alto numero di disabili presenti alla scuola secondaria di I grado. Quindi, ci viene da pensare che ci siano disabili di serie A e di serie B. Quelli della Calvino si possono spostare gli altri no. Argomento veramente insopportabile a cui attaccarsi.
Infine, il titolo de “la Stampa” del 15 agosto annuncia: “È deciso: due classi della Elementare Calvino nel palazzo Thesauro”. A parte il fatto che sono anni che il primo ciclo di istruzione non si chiama più scuola elementare, ma Primaria, chi ha deciso questo? La dirigenza e gli insegnanti non hanno mai parlato di questo e, anzi, si sono sempre battuti contro ogni tipo di spostamento. Ha deciso la Giunta? La stessa Giunta che in campagna elettorale parlava di scelte condivise con decisioni che arrivavano dal basso? Ecco, allora, dal basso, noi diciamo che non vogliamo che questa scuola venga spostata e smembrata. Pensiamo che governare una città sia essere al servizio di essa cercando di cogliere i suoi bisogni e soddisfarli, non, come abbiamo visto fare diverse volte, comandare su di essa e su noi cittadini.
Ci sono troppi elementi in questa vicenda che non tornano e lasciano perplessi. Tutto molto fumoso e approssimativo. Per questo ribadiamo la nostra volontà di incontrare il sindaco per chiarire la situazione.

Un gruppo di genitori della scuola primaria “Italo Calvino” di Fossano

“D’una città non le sette o settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda”.
 Italo Calvino