“Incontri”: una collettiva a Borgo San Dalmazzo

Prorogata fino al 19 febbraio.

Inaugurata presso la "Art Gallery La Luna" di Borgo San Dalmazzo il 10 dicembre scorso e inizialmente programmata fino allo scorso 7 gennaio, la rassegna  "Incontri" è stata prorogata fino al 19 febbraio 2017 per dare un ulteriore possibilità di visita alla mostra collettiva che presenta opere di grandi artisti del 900 accostate a realizzazioni di artisti del territorio cuneese.

Grandi nomi come Agenore Fabbri, Pinot Gallizio, Emilio Scanavino, Aldo Mondino, Gianni Bertini, Mattia Moreni, Emilio Vedova, Sol LeWitt, Piero Simondo, Wilfred Lam, Asger Jorn e altri ancora dialogano(in qualche caso sarebbe meglio dire dialogavano) con opere dell’albese Walter Accigliaro, del monregalese  Corrado Ambrogio, dell’elbano Italo Bolano, del cuneese Silvio Rosso e della saluzzese Anna Valla.

Si tratta di artisti del territorio con un percorso storico solido e coerente che, se affiancati a grandi nomi del passato, dimostrano che non sempre il mercato valorizza e premia il meglio, in quanto la provincia situata "al confine dell'impero" sa esprimere valori e personalità artistiche di assoluto valore.

Il messaggio che vuole passare da questa mostra è quello di far capire alle persone che  la visitano quante analogie ci siano tra artisti di epoche diverse, che non si sono mai incontrati eppure hanno sviluppato tecniche, pensieri e messaggi molto spesso comuni.

Ho visto recentemente questa rassegna davvero interessante anche se alcune opere dei più noti artisti (come Pinot Gallizio e Mattia Moreni) hanno lasciato gli spazi della galleria perchè impegnate in altre rassegne e devo dire che, al di là del valore e dell'interesse per quelle opere e di quelle espresse da artisti di fama nazionale ed internazionale, un grande interesse presentano proprio dalle opere degli artisti che operano sul territorio cuneese.

Vorrei quindi soffermarmi brevemente sulle opere presentate in questa mostra dai quattro artisti cuneesi e vorrei cominciare con alcune considerazioni sulle opere della saluzzese Anna Valla la quale, in un certo senso, sembra ricordare l'esperienza di Emilio Scanavino ma, per altri aspetti, ne risulta molto lontana.

Se è vero che anche per Anna Valla colore e segno gestuale caratterizzano le sue opere (penso ai suoi "palinsesti") la sua pittura mostra anche (vorrei dire sopratutto) una grande carica emozionale in lavori talora di minima dimensione (penso ad esempio al piccolo dipinto in mostra non più grande di un foglio formato A4). Un'artista quindi che si esprime in varie forme e che merita maggiore fortuna.

Una considerazione che vale anche per Silvio Rosso (per lui ho scritto anche recentemente) del quale la rassegna presenta una delle sue caratteristiche "scacchiere" ed alcuni pezzi di più piccola dimensione che si fanno apprezzare per il rigore concettuale della ricerca ed il sapore vagamente alchemico dei risultati.

Discorso molto interessante anche per le sculture di Corrado Ambrogio che in questa rassegna appartengono quasi tutte alla dimensione "mini" (come esigono gli spazi di galleria). Mi riferisco in particolare a "Torri gemelle" ma anche a "Barocco", opere di piccola dimensione, realizzate con materiali tra loro diversi (legno e acciaio) che (anche in queste soluzioni) mostrano la capacità dell'artista di trasformare oggetti della quotidianità in pagine poetiche di grande effetto.

Poi Walter Accigliaro (del quale ricordo gli esordi albesi dei primi anni settanta del secolo scorso ed alcune litografie di bell'impatto visivo) che in questa rassegna borgarina è presente con alcuni lavori di diversi anni dopo e che testimoniano delle sue esperienze successive che muovono dalla lezione informale tra Wols e de Kooning per svilupparsi poi in modo libero ed autonomo nel solco neoinformale alternando la ricerca tra neoinformale "caldo" e "freddo" ma restando ben saldo nella scelta aniconica di puro lirismo.

Una mostra interessante, che consente di accostare esperienze ed ambiti diversi tra loro ma è occasione di "incontri" di vivo interesse.

Perchè, come ha scritto Alessandro Capato nella brochure di presentazione, "incontro è anche scontro con se stessi ed anche con il mondo; per questo se dovessi scegliere un'immagine rappresentativa di questa mostra ... opterei ..." e qui l'autore indica la sua preferenza. Non è la mia; ma nemmeno io la indico lasciando che ognuno dei visitatori della rassegna faccia la sua scelta personale (come è giusto) in quanto ogni artista presente parla in modo diverso lla nostra personale sensibilità.

La mostra si può ancora visitare per poco e cioè fino al 19 febbraio 2017 presso Art Gallery La Luna, Via Roma 92, Borgo San Dalmazzo (Cn)  ma attenzione in quanto gli orari sono: sabato 10,30 - 13,00 / 16,00 - 19,00 domenica 10,30 - 12,30 e quindi, se siete interessati non perdete tempo.