Anche Fossano alla manifestazione Sì Tav

Un centinaio di Comuni al flash-mob a Torino

C’era anche una delegazione di Fossano, con il vice-sindaco Vincenzo Paglialonga e la presidente del Consiglio comunale Rosita Serra, alla manifestazione Sì Tav che si è tenuta questa mattina, sabato 12 gennaio, a Torino. “Ci sembrava giusto essere qui per testimoniare la nostra posizione - afferma Serra -; a maggior ragione dopo il voto del Consiglio comunale, che pochi mesi fa, si è espresso a larghissima maggioranza (con il solo voto contrario dei 5 Stelle) a favore della Tav”.  

Più di 30 mila partecipanti - stima degli organizzatori - si sono radunati in piazza Castello per un flash-mob che è durato circa due ore. Alla società civile, protagonista della prima mobilitazione del 10 novembre, si sono affiancati anche un centinaio di Comuni, con sindaci o loro delegati in fascia tricolore, in prevalenza piemontesi, ma anche da fuori regione. Per la Granda c’erano - tra gli altri - il sindaco di Cuneo e presidente della Provincia Federico Borgna, la sindaca di Bra Bruna Sibille, il primo cittadino di Saluzzo Mauro Calderoni, quello di Cavallermaggiore Davide Sannazzaro, oltre a rappresentanti del Comune di Alba. Star indiscusse della piazza i presidenti di Piemonte, Sergio Chiamparino, e Liguria, Giovanni Toti. 

La politica nazionale si è presentata senza bandiere di partito. In forze i parlamentari dell’opposizione, dal Pd a Forza Italia, passando per Fratelli d’Italia. Ma c’era anche la Lega con il capogruppo e segretario piemontese Riccardo Molinari. Era la presenza più controversa, dal momento che la Tav è in bilico proprio per le perplessità dell’esecutivo giallo-verde, figlie dell'aperta ostilità all'infrastruttura del Movimento 5 Stelle e della disponibilità della Lega (pur da sempre favorevole all’opera) a una revisione della Tav nell’ormai celeberrimo “contratto di governo”. “La Lega non se la cava con la sola presenza” – ha commentato Mino Taricco (Pd) chiedendo una “decisione subito”. A quanto sembra, invece, bisognerà attendere ancora un po’. Almeno fino alla fine di gennaio, quando è atteso l’esito dell’analisi costi-benefici disposta dal ministro Toninelli. O forse ancora più in là. Sempre che - alla fine - non si scelga la strada del referendum.  

Articolo completo su "la Fedeltà" di mercoledì 16 gennaio