Eredità Perozzo, 250mila euro per gli anziani

Il Comune al lavoro per potenziare i servizi dedicati alla terza età: "A pieno regime entro l'estate"

Assistenza domiciliare, trasporto sanitario, teleassistenza, aggregazione e, infine, un fondo di solidarietà sociale a cui si possa attingere quando si presentano situazioni di forte difficoltà economica. Sono le modalità con cui l’Amministrazione comunale di Fossano intende utilizzare l’eredità lasciata da Ester Perozzo, secondo quanto si legge in una delibera di Giunta comunale approvata lo scorso mese. La donna - morta nel 2009 - aveva lasciato alla città degli Acaja il suo alloggio di Torino, alcuni gioielli e 296.666 euro, con la richiesta che il “tesoretto” fosse utilizzato per attività a sostegno di anziani di nazionalità italiana.

Cinque “linee di indirizzo” 

Di qui il lavoro del Comune, che ha definito cinque “linee di indirizzo”, prevedendo, per ciascuna di esse, una serie di attività che si distribuiscono su un periodo di quattro anni.

110mila euro saranno destinati all’assistenza domiciliare. L’obiettivo principale è integrare il servizio - già attivo - di distribuzione dei pasti, offrendo un aiuto agli anziani che escono di casa per acquistare alimentari o farmaci; potrebbe inoltre essere attivato, a domicilio, il servizio di parrucchiera ed estetista. Nelle zone con maggiore presenza di anziani, garantirebbe questi servizi un “portiere diffuso”, ovvero un portiere che, pur avendo una sede fissa, si renderebbe disponibile per più appartamenti.

Seconda “linea di indirizzo” il trasporto sanitario, che assorbirebbe 40mila euro. Agli over 65 residenti in Fossano verrebbe offerta la possibilità di essere accompagnati negli ospedali dell’Asl Cn1 per esami diagnostici, visite specialistiche e cure mediche. L’ipotesi è quella di chiedere agli utenti di versare una quota simbolica per il servizio, insieme con un rimborso chilometrico forfettario.

Terza “voce” la teleassistenza, che richiederebbe anch’essa 40mila euro e garantirebbe che l’anziano riceva, almeno una volta alla settimana, una “telefonata di cortesia”, che gli offrirebbe non solo la possibilità di comunicare il suo stato di salute, ma anche quella di scambiare quattro chiacchiere; sempre grazie al “pacchetto” della teleassistenza l’anziano potrebbe inoltre indossare, al collo o al polso, una piccola apparecchiatura che, tramite un pulsante, gli permetterebbe di effettuare una chiamata di emergenza in caso di malore. Perché sia possibile garantire questi servizi, verrebbero prima raccolte varie informazioni sull’anziano, dalla conformazione della sua casa ai recapiti delle persone che devono essere contattate in caso di emergenza.

I 30mila euro destinati alla “aggregazione” - quarta “linea di indirizzo” - sarebbero impiegati per l’organizzazione di eventi che coinvolgano gli anziani in attività ludiche e ricreative. Destinatari privilegiati sarano “le persone più sole e meno autonome negli spostamenti”.

35mila euro costituirebbero infine il “fondo di solidarietà sociale”, che verrebbe creato per “alleviare la situazione di disagio economico delle persone anziane”. Più precisamente, si potrebbe attingere dal fondo a favore di anziani che non riescono a far fronte a spese imprevedibili o a interventi necessari per la vita quotidiana come la riparazione di una caldaia.

Dei quasi 300mila lasciati da Perozzo, resterebbero 41.666 euro. La somma residua verrebbe impiegata dal Comune per la gestione dei beni ereditari o per altri interventi.

“A pieno regime nell’estate” 

L’iter per l’affidamento dei servizi definiti nelle “linee di indirizzo” inizia in questo mese; viene assegnata la priorità all’assitenza domiciliare e al trasporto sanitario. Si prevede che gli stessi servizi siano erogati a partire da maggio. L’obiettivo è “essere a pieno regime nell’estate”, il periodo durante il quale “gli anziani accusano maggiormente il disagio dovuto a solitudine, malattie e problemi fisici”.

Al Comune di Fossano è andato anche l’alloggio di Torino che apparteneva a Perozzo. Si pensa di venderlo e impiegare il ricavato sempre in iniziative a favore degli anziani.

Nel testamento della donna compare inoltre una clausola che, quando fu riferita in Consiglio comunale, suscitò pareri diversi secondo gli orientamenti politici: i destinatari delle attività organizzate tramite il lascito devono essere anziani di nazionalità italiana. Sul piano pratico, però, la clausola non sembra essere così vincolante, dal momento che gli anziani bisognosi di aiuto sono quasi tutti italiani: è noto, d’altra parte, che i flussi migratori portano in Italia soprattutto persone di età media o giovane.