Fossano al voto: 4 sindaci, 14 liste e 188 candidati

L’esercito degli iscritti alla competizione elettorale

Quattro candidati sindaci, 14 liste, 188 candidati consiglieri. È l’esercito degli “iscritti” alla competizione elettorale dalla quale scaturiranno il nuovo sindaco di Fossano e il prossimo Consiglio comunale.

I contendenti alla carica di primo cittadino - come è noto - sono Cristina Ballario (indipendente), Paolo Cortese (Centro-sinistra), Ilaria Riccardi (M5S) e Dario Tallone (Centro-destra). Ballario è appoggiata da tre liste con 36 candidati consiglieri, Cortese da quattro con 49. Riccardi ha una lista sola con 15 candidati. Tallone sei (anziché le sette annunciate) con 88 aspiranti consiglieri. Tutte quante sono state depositate in Municipio entro la scadenza di sabato 26 aprile (ore 12). 

Le liste di Ballario sono civiche e tematiche. Due i consiglieri comunali uscenti (Enzo Brizio e Luca Vender) e un ex candidato sindaco nel 2014 (Antonio Martorello).

Cortese sarà affiancato da tre liste civiche e una del Pd. Di quest’ultima fanno parte due assessori (Vincenzo Paglialonga e Simonetta Bogliotti) e sei consiglieri uscenti (Rosita Serra, Igor Calcagno, Ezio Dardanelli, Marina Eandi, Michele Balocco e Paolo Lingua). 

La lista 5 Stelle per Ilaria Riccardi è quasi completamente rinnovata rispetto a cinque anni fa. L’unica conferma è quella di Sergio Melogno (primo dei non uscenti).  

Con Dario Tallone ci sono tre liste di partito (Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia) e tre civiche. Tra queste ultime c’è quella tematica di Under 25 (con una fuoriquota di 26 anni). La Lega presenta come capolista un senatore in carica: Giorgio Bergesio, ex sindaco (per due mandati) di Cervere. Due i consiglieri uscenti: Tiziana Airaldi con Forza Italia e Fortunato Cuzzocrea con gli Indipendenti di Centro-destra. Luigi Campanella, capolista di Fratelli d’Italia, dieci anni fa si era candidato a sindaco con l’Udc. 

In Consiglio entreranno soltanto in 16 (più il sindaco). I loro nomi si conosceranno dopo il voto del 26 maggio (nel caso, improbabile, in cui un candidato si imponga con il 50% + 1 al 1° turno) o dopo il ballottaggio, due settimane più tardi.

Su "la Fedeltà" di mercoledì 1° maggio