In calo i decessi per incidenti stradali

Dati provinciali - Ma proprio nella notte di San Silvestro una 20enne è stato travolta e uccisa da un'auto

Clara Messuerotti è stata travolta e uccisa, nella notte di San Silvestro, da un’auto guidata da un giovane che aveva assunto alcool oltre il limite previsto dal Codice della strada e droga. Con la morte di questa ragazza a soli 20 anni, a Murazzano, si è chiuso il 2016, un anno che - in modo quasi beffardo, si è tentati di osservare adesso - ha fatto registrare una diminuzione nei decessi dovuti a incidenti stradali. 

Lo dicono i dati raccolti dall’Ufficio stampa della Provincia di Cuneo. Dati non “ufficiali” - bisogna precisare - perché ricavati dai mezzi di comunicazione e in attesa di essere confermati. 

Il numero di morti per incidente stradali - 33 nel 2016 - mostra “un calo importante rispetto agli anni precedenti”, a fronte del quale “il problema della sicurezza stradale resta molto sentito, soprattutto per quanto riguarda i pedoni (soltanto nel 2016 hanno perso la vita in 7, investiti sulle strisce pedonali o a bordo strada com’è successo a Clara)”.

“I dati sugli incidenti stradali sono altalenanti, ma il 2016 si è confermato come il migliore degli ultimi vent’anni per il più basso numero di morti sulle strade provinciali - continua la nota dell’Ufficio stampa della Provincia di Cuneo -. Nel 2014 c’è stato un calo nel numero delle vittime (42 morti), nel 2015 i dati sono tornati a salire (55 morti). Niente a che vedere, comunque, con il primo anno del rilevamento, il 1998, quando i morti registrati in provincia di Cuneo furono 138. Negli anni successivi si verificò un costante calo: 125 morti nel 1999, 122 nel 2000, 115 nel 2001, 116 nel 2002,116 nel 2003, 105 nel 2004, 83 nel 2005, 71 nel 2006, 78 nel 2007, 72 nel 2008, 57 nel 2009, 68 nel 2010, 51 nel 2011, 51 nel 2012, 48 nel 2013, 42 nel 2014”. “Da allora ad oggi - si legge ancora - sono morte sulle strade cuneesi almeno 1.546 persone, senza contare i feriti e i disabili permanenti: dati che richiamano quelli di una vera e propria guerra”.

 Nella sua nota l’Ufficio stampa della Provincia di Cuneo cita anche l’indagine del Rapporto Aci-Istat, secondo il quale “nel 2015, in provincia di Cuneo si sono verificati 1.225 incidenti stradali con lesioni (+1,6% rispetto ai 1.205 di fine 2014), che hanno provocato il ferimento di 1.898 persone (+4,8% e la morte di altre 55 (+22%)”. “La Granda - si apprende - si è confermata al terzo posto nella classifica regionale per numero di incidenti, dietro al Torinese (5.920 sinistri) e all’Alessandrino (1.354). Il maggior numero dei 1.225 incidenti accaduti si è verificato su strade urbane (711); seguono le strade provinciali (361) e le statali (73). Tra le cause che hanno condotto al ferimento delle persone ci sono le fuoriuscite di strada (167) e gli investimenti di pedone (137); i punti più pericolosi risultano essere gli incroci (104 impatti) e le intersezioni segnalate (62)”.

Numeri che permettono di tentare un bilancio, una riflessione su ciò che si è fatto e si può fare per la sicurezza degli utenti della strada. “Che cosa ha permesso - si conclude la nota dell’Ufficio stampa della Provincia - di ridurre del 75% i morti sulle strade della Granda in vent’anni? Maggiori controlli stradali, più limiti di velocità, nuovi strumenti di sicurezza sulle auto, la recente introduzione del reato di omicidio stradale, maggior consapevolezza del pericolo e quindi più prudenza. Sono tante le ragioni che possono aver contribuito al risultato positivo; ma resta il problema di una provincia che paga il prezzo della forte estensione territoriale e dell’assenza di poli cittadini grandi, fattori che costringono a numerosi e continui spostamenti per lavoro, salute, istruzione, divertimento”.