Indagini sul treno “ostaggio” dei teppistelli

In sessanta, molti minorenni, hanno tormentato gli altri viaggiatori e devastato le carrozze fra Liguria e Piemonte

Continuano le indagini di Polizia e Carabinieri sul caso del convoglio “preso in ostaggio” il giorno di Pasqua. Decine di minorenni – saliti a bordo senza biglietto – hanno importunato i viaggiatori con schiamazzi, musica alta e corse lungo i corridoi delle carrozze; al gruppo dei teppistelli, che secondo alcuni avevano assunto alcool in eccesso e droga, si devono anche i sedili e i finestrini danneggiati. È successo sul treno che viaggiava da Ventimiglia a Fossano e che è giunto alla stazione del capoluogo piemontese con grave ritardo.

 I ragazzini – una sessantina, italiani e magrebini, soprattutto minorenni – sono saliti alla stazione di Finale Ligure, dove hanno incominciato a creare caos. Alla stazione di Cengio sono intervenuti i Carabinieri, chiamati per il sospetto che alcune ragazzine fossero state molestate da altri componenti del gruppo; il treno è stato fatto ripartire con, ancora a bordo, i giovani teppisti. Fra Torino Lingotto e Torino Porta Nuova – quest’ultima era la stazione di arrivo – gli adolescenti sono fuggiti, anche correndo lungo i binari.

All’arrivo a Torino, gli agenti della Polfer sono riusciti ad identificare, con altri colleghi inviati dalla Questura, un maggiorenne italiano e tre minorenni originari del Marocco. Gli inquirenti stanno cercando di individuare gli altri responsabili, anche servendosi dei sistemi di videosorveglianza collocati nelle stazioni di Torino Lingotto e Torino Portanuova; sono stati inoltre sentiti dei testimoni.

L’ipotesi è che sul convoglio non sia salita una baby gang “strutturata”.  Secondo una prima ricostruzione, una piccola parte del gruppo che avrebbe quasi preso in ostaggio il treno aveva diffuso su Facebook, nei giorni che precedevano la Pasqua, l’invito a trascorrere la giornata al mare: gli altri avrebbero aderito senza conoscere direttamente gli “organizzatori”, fino a formare la banda a causa della quale il viaggio di ritorno dalla Liguria si è trasformato in un incubo per alcune centinaia di viaggiatori.

Problemi per la sicurezza dei viaggiatori sono emersi più volte lungo il collegamento fra il Torinese e la Liguria. “Dall’estate del 2015 – si legge in una nota della Questura di Cuneo –, le tratte ferroviarie Torino-Cuneo e Torino-Savona sono oggetto di mirati servizi di vigilanza, in particolare nel nodo di Fossano,  con scorte quotidiane assicurate su convogli pomeridiani individuati come maggiormente critici dalle analisi congiunte della Polizia ferroviaria e dalla Protezione aziendale della Rete ferroviaria italiana. I servizi hanno consentito di incidere su fenomeni di microcriminalità e, grazie al supporto fornito di volta in volta al capotreno, di prevenire nuovi fenomeni di aggressione al personale ferroviario”.