La scuola “Primo Levi” chiude per inagibilità. Gli alunni verranno trasferiti

Una fessurazione sospetta nella palestra - rilevata mercoledì mattina durante i lavori - ha cambiato la decisione del Comune. Per i bambini tre giorni di vacanza. Riprenderanno lunedì tra Rodari, Cap e Salice

Foto d'archivio

È durata soltanto poche l’ore la notizia della piena agibilità della scuola elementare “Primo Levi”. Nella giornata di mercoledì è arrivata infatti la notizia dello sgombero e della chiusura “in via precauzionale” dell’edificio scolastico da parte del vice-sindaco Vincenzo Paglialonga. Per tre giorni, fino alla fine della settimana, i bambini resteranno a casa per un “supplemento di vacanza”. Da lunedì, invece, riprenderanno scuola, ma in edifici diversi dalla “Primo Levi”. Due classi saranno ospitate alla scuola dell’infanzia Rodari, 5 o 6 al Cap, le altre nel complesso parrocchiale del Salice.

Il contrordine arriva dopo un nuovo sopralluogo che ha fatto seguito alla segnalazione degli operai dell’impresa Maurino che, durante l’operazione di sfondellamento delle pignatte nella palestra della scuola (il locale dove lunedì si era distaccato un pezzo di intonaco), hanno evidenziato, mercoledì mattina, la presenza sospetta di una fessurazione che il giorno prima non c’era. Per l’ingegner Roberto Mellano - che insieme ai funzionari del Comando provinciale dei Vigili del fuoco aveva attestato poche ore prima l’idoneità statica e l’agibilità della scuola, “tale (nuova) situazione consente di ipotizzare un fenomeno di potenziale lento assestamento di una parte delle fondazioni che potrebbero aver provocato l’evolversi del fenomeno in maniera non prevedibile fino all’ultimo sopralluogo”. Ne deriva che “tale circostanza - pur non determinando potenziali ipotesi di cedimento della struttura - rischia di mutare il quadro di analisi effettuato” e “la necessità di più approfonditi controlli, al fine di evitare i rischi connessi ad attività di sfondellamento, rendendo inopportuno l’utilizzo dei locali” non più funzionali all’attività scolastica.

L’ordinanza di chiusura è sine die. L’inagibilità interrompe anche lo svolgimento dei lavori, che ripartiranno non appena sarà completato l’iter progettuale. Difficile oggi fare previsioni temporali, ma è improbabile che la “Primo Levi” torni a ospitare bambini nemmeno per il prossimo anno.

“Il calvario della scuola elementare di via Sacco era iniziato a pochi giorni dal Natale quando venne individuato (e picchettato) un rigonfiamento dell’intonaco nel soffitto dell’atrio, ed è proseguito con un’escalation di problemi manutentivi fino all’ultimo episodio di mercoledì mattina. “Mi sono sempre attenuto al criterio della massima prudenza - afferma Paglialonga -. Fino a ieri mi chiedevo: Manderei i miei figli in questa scuola? E la risposta era sì. Da oggi non posso più dirlo e quindi mi sono preso la responsabilità di dichiarare l’inagibilità. È una scelta prudenziale, ma con la sicurezza è meglio eccedere che lesinare”.

La scelta della chiusura è stata comunicata ai genitori anche tramite gli insegnanti ed ai rappresentanti di classe in una riunione convocata nel tardo pomeriggio di mercoledì. L’assegnazione delle classi alle nuove sedi scolastiche verrà definita in settimana. Nel frattempo sono stati istituiti due tavoli tecnici per seguire la parte didattica (con l’assessore Simonetta Bogliotti) e uno per seguire la parte tecnica (con l’assessore Paglialonga).

Le soluzioni adottate sono in ogni caso di carattere provvisorio. È allo studio infatti un “Piano C” per individuare una sede in cui riunire tutte le classi in corso d’anno o a partire da quello successivo.

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