Maria Dalmasso Miglio racconta…

Spiritosa e lucidissima, a 96 anni regna sovrana nello storico palazzo di corso Emanuele Filiberto; un anno fa è stata stampata la sua tesi su Botero discussa negli anni della guerra

Al telefono risponde con voce ferma e squillante: “Sono io, Maria Dalmasso; venga quando vuole; l’aspetto”

Maria Dalmasso, vedova Miglio, ha 96 anni che nessuno le attribuirebbe se l’anagrafe non fosse così pedante da ricordarlo. Quando glielo dici sorride e, avvicinandosi ammette che sì, in gioventù era bella. “Ma lei è molto bella adesso”- le diciamo -. “Adesso sono vecchia”.

È spiritosa e diretta e il tempo con lei passa veloce; la sua ironia, spesso rivolta verso se stessa, è divertente.

Un anno fa Maria Dalmasso, ha avuto l’onore di veder pubblicata la sua tesi di laurea, discussa 75 anni fa. 

La nostra intervista parte da questo fatto eccezionale, per spaziare su tanti ricordi personali della signora; la sua vita con Giovenale “così severo…” ma che seppe scriverle lettere di una tenerezza infinita; la scelta obbligata del figlio Antonio “geometra il nonno, geometra il padre e geometra il figlio maggiore, come tutti i Miglio…”. 

 

 

L’intervista completa su La Fedeltà di mercoledì 26 settembre 2018