Ponte crollato, gli avvisi di garanzia salgono a 10

Il reato per cui si procede è disastro colposo. Ma il quadro delle indagini potrebbe ancora cambiare

Salgono a 10 i potenziali responsabili del crollo del ponte sulla tangenziale per la Procura di Cuneo. Il reato per cui procede il sostituto procuratore Pier Attilio Stea è disastro colposo. Sono ex dipendenti dell’Anas e delle imprese private che costruirono l’opera. Non c'è nessun progettista, circostanza che sembra avvalorare quanto dichiarato dal presidente dell’Anas, Armani, cioè che “si è trattato di vizi di costruzione” legati alla mancanza di una malta all’interno dei tralicci a protezione dei cavi che tenevano in trazione la struttura. 

Non è noto, al momento, per quali imprese lavorassero parte degli indagati perché l’Itinera concesse in subappalto una parte dei lavori.
Iil quadro delle indagini, in ogni caso, potrebbe ancora cambiare, a partire da chi ha ricevuto gli avvisi di garanzia. Tra quelli che la Procura ha individuato come possibili responsabili del crollo uno è già deceduto, un altro è ultra novantenne. La costruzione del ponte, d'altra parte, cominciò agli inizi degli Anni Novanta e la definitiva apertura avvenne nel 2000. 

Il cavalcavia, crollato il 18 aprile, verrà rimosso nei prossimi giorni: l’attesa è legata alla nomina dei consulenti tecnici da parte degli indagati che hanno diritto di partecipare alle operazioni di smontaggio trattandosi di “atti irripetibili”.

Articolo completo su "La Fedeltà" di mercoledì 24 maggio