Progetto Chernobyl, un ponte d’amore tra Italia e Bielorussia

Ai Battuti bianchi venerdì 25 gennaio una serata speciale per raccontare l’esperienza delle famiglie

Si chiamano Alina, Darya, Julia, Dimitri, Igor, Nastja, Sniazhana. Hanno dai 7 ai 12 anni e arrivano dalla provincia di Gomel, in Bielorussia: la più vicina alla frontiera ucraina, poco lontano dal reattore nucleare di Chernobyl. Dal 17 dicembre al 14 gennaio sono stati accolti da sette famiglie di Fossano e dintorni. Le chiamano vacanze terapeutiche, e questo è tuttora il loro primo compito: contribuire a migliorare la salute di ragazzi che hanno avuto la sfortuna di crescere in un territorio contaminato. Ma con il tempo sono diventate molto di più: un modo per donare e ricevere amore, senza barriere e senza frontiere. 

Per condividere la loro esperienza, le famiglie e l’associazione “Aiutiamoli a sorridere” di Chieri propongono una serata speciale, venerdì 25 gennaio, nella chiesa dei Battuti bianchi. Si svolgerà alle 21, sarà aperta a tutti e ruoterà attorno alla proiezione del film-documentario “Nascono i fiori”, che ripercorre le tappe di uno scambio culturale che dall’inizio degli Anni ‘90 ad oggi ha coinvolto circa 500 mila famiglie. Interverranno il regista Mauro Bartoli e il presidente della Onlus chierese Arnaldo Corio, alla presenza delle autorità cittadine e degli sponsor che hanno contribuito all’accoglienza: la Fondazione Crf, la Cassa di risparmio di Fossano spa, Alfe impianti e Unika serramenti. È atteso l’arrivo anche del console onorario della Repubblica di Bielorussia a Torino, Fabrizio Comba.

Articolo completo su "la Fedeltà" di mercoledì 23 gennaio