MICHEL BRAS GABRIAC

(F) 1946)Tre stelle Michelin

Michel è praticamente autodidatta, deve tutto alla mamma che, pur offrendo nella trattoria di paese ai suoi clienti una semplice “cuisine de necessitè”, è stata per lui una grande maestra. Il suo spiccato talento naturale e la sua passione, nel corso degli anni lo hanno portato fin dove nessuno avrebbe immaginato potesse arrivare. È considerato uno dei più grandi chef francesi nel panorama della cucina internazionale. Forti legami, sia carnali che al contempo spirituali, uniscono Michel Bras alla sua regione natale, l’Aubrac, altopiano situato a nord dell’Aveyron, inondato dalla luce, dove si ha la sensazione di poter toccare il cielo con un dito e di nuotare nei prati. Bras praticamente non s’è mai spostato dal suo territorio d’origine e a chi gli chiede cosa rappresenta per lui l’Aubrac risponde: “La passione che consacro da tempo a questa terra mi ha fornito una profonda conoscenza, ma anche la capacità di coglierne l’infimo, il grandioso o il bizzarro”. Da buon autodidatta, lo chef immagina i suoi menù percorrendo i pascoli, i tratturi selciati, le faggete oppure sfiorando una giunchiglia appena schiusa. Tutto questo universo si ricompone come per magia nei suoi piatti.  Bras invita ad osservare, quasi ad “assaggiare” l’Aubrac, perché è da questi cieli plumbei, talvolta squarciati da un raggio di luce, che nasce l’ombra nera del suo filetto di pescatrice. Ogni sensazione che scaturisce dalla visione del paesaggio o da un ricordo d’infanzia viene riproposta attraverso i sapori dei suoi piatti. Di Bras hanno parlato Gault e Millau, i più grandi critici della gastronomia francese, quando l’hanno scoperto, verso la fine degli anni Settanta: “Nessun altro possiede la sua arte nel realizzare meravigliosi banchetti così genuini, leggeri, vari ed originali, valorizzando al massimo gli eccellenti, seppur semplici, prodotti della sua terra”. Negli anni, il locale Lou Mazuc ha acquisito una fama sempre più solida, ottenendo prima una e poi due stelle della guida Michelin. Il nuovo ristorante Michel Bras, aperto nel 1992, ha ottenuto tre stelle nel 1999. Il locale, durante l’alta stagione, è gestito da uno staff di sessanta persone, compresi il figlio Sébastien, la nuora e i genitori di Michel: il lavoro di tutti ruota intorno a quello dello stesso Michel e di sua moglie Ginette. Lui chiama il ristorante “la mia famiglia”, e coloro che vi lavorano“l’orchestra”. Sia per chi propone le pietanze, sia per chi le gusta, questo luogo è come la propria casa, dove potersi rilassare in completa tranquillità, e quei piatti sono autentiche sinfonie, da apprezzare con tutti i cinque sensi. L’avventura gastronomica di Bras lo porterà fino dall’altra parte del mondo “Quando mi proposero di aprire un ristorante in Giappone, un paese che ama e accoglie la mia cucina da 20 anni” afferma Michel “incontrai fiducioso i miei ospiti sull’isola d’Hokkaido e fui immediatamente soggiogato dalla bellezza di questo luogo che assomiglia a… l’Aubrac!”. Ed è così che nel 2002 è nato il French Cuisine Michel Bras Toya. Il figlio Sébastien lo accompagna da tempo nella professione ed ha imparato a cucinare proprio accanto al padre, con il quale condivide lo stesso universo, la stessa visione della cucina intrisa di rigore e purezza. Lavorano entrambi in perfetta simbiosi per sviluppare un’opera in costante evoluzione. Il loro locale, più che un ristorante, appare come un vascello di granito e di ardesia, le cui linee si sposano in perfetta armonia con le colline del Puech du Suquet, sopra Laguiole. Questa architettura contemporanea e luminosa si affacciata su un orizzonte maestoso che sembra non avere confini. Tra i piatti che l’hanno consacrato tra gli chef stellati vengono ricordati  la gargouillou di ortaggi, erbe e fiori; la gaufrette di patate con crema al burro chiarificato, ma anche il biscotto tiepido con cioccolato fuso. Michel Bras ha disegnato  per la ditta KAI, una linea di coltelli dedicati a tutti coloro che amano la cucina. La linea “Beau & Bon” si compone di dieci pezzi che realizzano il massimo della funzionalità e della bellezza, in accordo con il rispettivo utilizzo. Anche la flessibilità della lama e impercettibili particolari della forma del manico, sono diversi per ogni modello. Il montaggio, infine, è tutto eseguito manualmente, con estrema cura. Quando li si prova con mano, la sensazione è quella di grande preziosità, la stessa che offre un gioiello, oltre alla loro funzione di utensili di cucina. Tutto questo a dimostrare che Michel Bras, oltre che chef, per la professionalità con la quale arriva a creare personalmente i suoi attrezzi di lavoro, si può considerare una persona posata.