AC: chiamati ad uscire verso le periferie esistenziali

Il percorso di rinnovamento dei consigli di Azione cattolica, incominciato nelle parrocchie della nostra diocesi a partire da dicembre, è passato attraverso l’Assemblea diocesana di febbraio a Fossano e all’Assemblea regionale di marzo ad Altavilla per sfociare nella XV Assemblea nazionale dal 30 aprile al 2 maggio a Roma a cui abbiamo partecipato come delegati diocesani.

Il percorso di rinnovamento dei consigli di Azione cattolica, incominciato nelle parrocchie della nostra diocesi a partire da dicembre, è passato attraverso l’Assemblea diocesana di febbraio a Fossano e all’Assemblea regionale di marzo ad Altavilla per sfociare nella XV Assemblea nazionale dal 30 aprile al 2 maggio a Roma a cui abbiamo partecipato come delegati diocesani. In quest’occasione tutte le presidenze diocesane dell’Italia si sono ritrovate a Roma per fissare gli obiettivi, le linee guida e gli impegni che l’Ac si è voluta dare per il nuovo triennio e che si sono concretizzati nel documento assembleare. L’Assemblea nazionale, dal tema “Persone nuove in Cristo Gesù - Corresponsabili della gioia di vivere”, con il contributo di tutti ha prodotto il documento che ribadisce l’importanza della missionarietà del laico di Ac in tutti gli ambiti della sua vita: nella famiglia, nelle parrocchie e nella città. L’essere cristiani laici nel mondo deve renderci consapevoli che, come tali, dobbiamo avere un’apertura culturale verso gli altri e una missionarietà nella vita quotidiana che ci porti ad essere “cristiani in uscita” perché, come ci ha ricordato il presidente Franco Miano, “il tempo dell’analisi è finito” ed è necessario agire con più concretezza.

Non fare la bella statuina

L’invito ad un’ “Ac en salida” (“in uscita”), di cui ci ha parlato E. Inzaurrago, presidente onorario del Fiac (Forum internazionale di Ac), vuole proprio essere l’invito ad uno slancio che ci deve portare verso tutte le persone e tutti i luoghi, di un Ac che, come ci ha invitato a fare Papa Francesco, non deve chiudersi nelle chiese o fare la bella statuina, ma deve “aprire le porte e lasciare che Gesù possa andare fuori”. Nella fatica dei lavori nelle diverse commissioni per la redazione degli emendamenti al documento assembleare e soprattutto della votazione dei ben 87 emendamenti prodotti, abbiamo avuto modo di conoscere il Forum internazionale di Ac con i suoi rappresentanti di tutto il mondo, abbiamo conosciuto il nuovo assistente nazionale mons. Mansueto Bianchi, che ora sostituirà l’esuberante mons. Domenico Segalini che per molti anni ha seguito l’Azione cattolica, abbiamo partecipato alla messa presieduta da mons. Angelo Bagnasco e il 3 maggio abbiamo potuto partecipare all’incontro con Papa Francesco, in sala Nervi, insieme a oltre 6.000 presidenti parrocchiali di tutta Italia tra cui alcuni presidenti parrocchiali della nostra diocesi che sono arrivati in tempi e modi diversi e con i quali ci siamo ritrovati (vedi articolo a lato). Un’esperienza davvero bella!

I tre verbi consegnati da Papa Francesco

Papa Francesco ha voluto “consegnare” all’Ac tre verbi, che possono costituire una traccia di cammino: “rimanere” con Gesù, a godere della sua compagnia; “andare” per le strade delle città e dei paesi e annunciare che Dio è Padre; “gioire” ed “esultare sempre nel Signore! Essere persone che cantano la vita, che cantano la fede”. Con “questi tre atteggiamenti, rimanere in Gesù, andare ai confini e vivere la gioia dell’appartenenza cristiana”, ha evidenziato il Papa, “potrete portare avanti la vostra vocazione, ed eviterete la tentazione della ‘quiete’, che non ha niente a che fare con il rimanere in Gesù; la tentazione della chiusura e dell’intimismo; e la tentazione della serietà formale. Eviterete cioè di portare avanti una vita più simile a statue da museo che a persone chiamate da Gesù a vivere e diffondere la gioia del Vangelo”. Di qui la preghiera al Signore: “Chiediamo, per ognuno di noi, occhi che sanno vedere oltre l’apparenza; orecchie che sanno ascoltare grida, sussurri e anche silenzi; mani che sanno sostenere, abbracciare, curare. Chiediamo soprattutto un cuore grande e misericordioso, che desidera il bene e la salvezza di tutti”.

Relazioni autentiche, confronto e scambio

Ma i giorni dell’Assemblea sono da ricordare soprattutto perché abbiamo potuto tessere relazioni autentiche con persone nuove e collaborare con chi già avevamo avuto modo di conoscere nelle Assemblee regionali, scambiare idee, raccontarci esperienze ed iniziative attuate nelle diverse diocesi vicine e lontane. Significativo è stato l’incontro con i rappresentanti della diocesi di Nuoro, che speriamo possa portare ad un “gemellaggio” che ci vedrà partecipi durante l’estate di iniziative volte ad aiutare una terra da poco colpita dall’alluvione e che potrà concretizzarsi anche nella partecipazione di qualche rappresentante nuorese ai nostri campi estivi ad Acceglio. Parole, volti, sorrisi e gesti che rimangono impressi nella memoria e aiutano a non sentirsi soli nel nostro impegno a Fossano, consapevoli di aver continuato ad allargare la nostra rete associativa.