Carità del Papa: solidarietà senza confini

Domenica 29 giugno in tutte le chiese e diocesi di Italia si tiene la tradizionale raccolta di offerte dei fedeli per il sostegno della missione della Chiesa e delle opere di carità denominata “Obolo di San Pietro”

Un versetto della seconda Lettera di san Paolo ai Corinzi fa da filo conduttore alla Giornata per la carità del Papa che la Conferenza episcopale italiana promuove per domenica 29 giugno, festa dei santi Pietro e Paolo. “La vostra abbondanza supplisca alla loro indigenza”, spiega l’apostolo esortando la comunità di Corinto di fronte all’impegno delle Chiese “povere” della Macedonia a favore degli ultimi. L’invito di San Paolo è il tema dell’edizione 2014 della Giornata, realizzata in collaborazione con l’Obolo di San Pietro. Un’iniziativa che affonda le radici nell’antichità.

Nasce infatti con lo stesso cristianesimo la pratica di sostenere materialmente coloro che hanno la missione di annunciare il Vangelo, perché possano impegnarsi interamente nel loro ministero, prendendosi anche cura dei più bisognosi (cfr Atti degli Apostoli 4,34; 11,29). Alla fine del secolo VIII, gli anglosassoni, dopo la loro conversione, si sentirono tanto legati al vescovo di Roma che decisero di inviare in maniera stabile un contributo annuale al Papa. Così nacque il “Denarius Sancti Petri” (Elemosina a San Pietro), che ben presto si diffuse nei Paesi europei. Questa, come altre pratiche analoghe, passò attraverso molte e diverse vicissitudini nel corso dei secoli, fino a quando fu benedetta dal Papa Pio IX, con l’enciclica “Saepe venerabilis” del 1871. Da allora è appunto la Giornata per la carità del Papa.

“Siamo tutti incantati da quel che il Papa ci sta mostrando col suo esempio di vero testimone del Vangelo, la parola chiara e diretta, lo stile pastorale semplice e coinvolgente, l’umanità calda e paterna”, scrive il segretario generale della Cei, il vescovo Nunzio Galantino, nella lettera giunta nei giorni scorsi ai parroci di tutta Italia insieme con il manifesto realizzato per l’appuntamento.

Secondo Galantino, un modo per “alzare la vela nel nuovo vento dello Spirito che soffia sulla Chiesa e sul mondo è metterci al fianco del Papa nel suo donarsi a tutti, reso tangibile da innumerevoli interventi – perlopiù piccoli, discreti, rivolti a tante persone anonime, a Roma, in Italia, in tutto il mondo – per soccorrere poveri, senza tetto, persone in difficoltà, anziani soli, immigrati, insieme a situazioni di crisi e di sofferenza umana”. E chiarisce il segretario generale della Cei: “Abbiamo ora l’occasione di proporre alla gente questa possibilità semplice e concreta di dare una mano al Papa alimentando la sua generosità con la colletta che si rinnova anche quest’anno, domenica 29 giugno, festa dei santi Pietro e Paolo e Giornata per la carità del Papa”.

Le offerte dei fedeli al Papa sono destinate alle opere ecclesiali, alle iniziative umanitarie e di promozione sociale e al sostentamento delle attività della Santa Sede. Il Pontefice, come pastore di tutta la Chiesa, si preoccupa anche delle necessità materiali di diocesi povere, istituti religiosi e fedeli in gravi difficoltà: tra i destinatari degli aiuti figurano infatti poveri, bambini, anziani, emarginati, vittime di guerre e disastri naturali, senza contare gli aiuti particolari a vescovi o diocesi in situazione di necessità, nell’ambito ad esempio dell’educazione cattolica, ma anche dell’assistenza a profughi e migranti.

“L’attenzione del Papa verso i più bisognosi - spiega mons. Giovanni Angelo Becciu, sostituto per gli affari generali della Segreteria di Stato della Santa Sede - ha una lunghissima tradizione, che Papa Francesco ha voluto continuare, rafforzare e alla quale ha dato, direi, un tocco di personale vicinanza verso chi soffre. Le donazioni arrivano al Papa in molti modi, non solamente con la raccolta dell’Obolo. Il Papa le può poi destinare sia a singole Chiese locali, sia attraverso organismi quali Cor Unum o altri enti della Santa Sede che sostengono progetti di sostegno e sviluppo, sia, talora, anche direttamente a chi è nel bisogno. In questa opera di carità entra anche l’Elemosiniere pontificio, una figura tradizionale, alla quale Papa Francesco ha voluto dare un ruolo dinamico e quasi di ‘pronto intervento’ rispetto a numerosi casi di persone in difficoltà”.

Oltre alla Giornata del 29 giugno, si può contribuire alla missione apostolica e caritativa del successore di Pietro nel mondo in ogni momento dell’anno. Per far giungere a Papa Francesco le offerte si possono usare i consueti conti correnti: quello postale (n. 75070003) intestato a “Obolo di San Pietro”, 00120 Città del Vaticano (Iban IT 27 S 0760 10320 0000075070003 EUR); o il conto corrente bancario FinecoBank S.p.A. (Iban IT 52 S 03015 03200 000003501166) beneficiario: Obolo di San Pietro.

Ulteriori informazioni sul sito web ufficiale del Vaticano (sezione Obolo di San Pietro).