In preghiera per i cristiani perseguitati

Giornata di preghiera nazionale indetta dai vescovi italiani per il 15 agosto. Intanto il card. Filoni, inviato del Papa, ha raggiunto il Kurdistan iracheno per portare aiuto e sostegno ai cristiani sfollati.

La Conferenza episcopale italiana - rispondendo a quanto denunciato dal Papa, e che cioè “ci sono più cristiani perseguitati oggi che nei primi secoli” - promuove per venerdì 15 agosto, nella solennità dell’Assunzione, una Giornata di preghiera per i cristiani vittime di persecuzione. Tutte le comunità ecclesiali – riferisce una nota della presidenza Cei - sono invitate ad “unirsi in preghiera quale segno concreto di partecipazione con quanti sono provati dalla dura repressione”.

Il segretario generale della Cei, mons. Nunzio Galantino, spiega l’iniziativa ai microfoni di Radio vaticana.

Nel frattempo, nella giornata di mercoledì 13 agosto il cardinale Fernando Filoni, inviato da Papa Francesco a portare la sua vicinanza e la solidarietà concreta alle vittime delle violenze in Iraq, è giunto ad Erbil, nel Kurdistan iracheno (Radio Vaticana ne ha raccolto telefonicamente la testimonianza). Qui ha potuto abbracciare i tanti sfollati che hanno dovuto lasciare le proprie case nella Piana di Ninive per l’offensiva violenta dei jihadisti del cosiddetto Stato islamico.

Com’è noto il cardinale Filoni porta con sé una somma consegnatagli dal Papa per far fronte all’emergenza umanitaria dei molti sfollati. Ma già da tempo l’area dell’Iraq interessata dal conflitto e dalla presenza di profughi è al centro di un’intensa azione caritativa da parte della Chiesa. In un comunicato il Pontificio Consiglio “Cor Unum” precisa che “sin dal mese di giugno sono in atto programmi di assistenza umanitaria per i profughi. Tali programmi sono stati avviati dalla Chiesa locale, in particolare tramite Caritas Iraq ed hanno raggiunto almeno 4.000 famiglie. Attualmente l’azione umanitaria si sta concentrando in particolare su tre aree: il soccorso di urgenza con derrate alimentari e kit sanitari; l’educazione ai ragazzi; il sostegno psicologico. Sono in corso studi e visite sul posto al fine di predisporre un piano organico di assistenza da parte della Chiesa cattolica nel prossimo futuro, in stretto concerto con il Patriarcato di Babilonia dei Caldei e con la Caritas locale”.

Fonte: Sir e Radio Vaticana