L’appello di padre Luigi Bruno dal Brasile: “Ho bisogno di aiuto”

Dopo le elezioni il missionario scrive alle comunità fossanesi

Il Brasile è entrato in una notte scura, lampi e tuoni fanno paura. Preannunciano tempesta. Ma bisogna camminare, tanta gente ha bisogno di un aiuto, di un gesto di solidarietà, di un cireneo. Abbiamo sognato, abbiamo fatto passi, pensavamo che i poveri camminassero con noi. Avevamo la certezza che le grandi ricchezze del Brasile, petrolio, foresta e acqua, fossero una realtà che sarebbe stata condivisa a beneficio di tutti. La notte tenebrosa ci ha sorpresi.

Ancora una volta Gesù ha avuto ragione: i figli delle tenebre sono più astuti che i figli della luce. Hanno lavorato in silenzio, nelle tenebre, hanno seminato la sfiducia, hanno inventato calunnie, hanno usato e abusato del potere dell’informazione, delle leggi comprate a suon di milioni. Hanno capito prima di noi e meglio di noi che i poveri hanno fretta; chi ha fame di pane, di casa, di pace ha fretta. Hanno capito che i poveri ancora non hanno scoperto che possono e devono essere protagonisti della loro storia. Il fantasma della schiavitù è ancora vivo: fa di un piccolo gruppo di privilegiati i padroni di tutto e di tutti e degli altri dipendenti silenziosi e rassegnati. Ancora una volta i privilegiati hanno fabbricato un “Salvatore della patria”, un mito nazifascista. Un mito che è cresciuto nell’oscurità, nascondendosi perché non ha consistenza. Sono lampi e tuoni che fanno paura perché annunciano la tempesta della fame, della repressione, della censura, delle prigioni arbitrarie, della revisione delle leggi che garantivano diritti acquisiti. I privilegiati hanno lavorato e hanno vinto l’ultimo ostacolo che erano le elezioni generali. Hanno eletto il mito.

Cosa fare e come fare? La risposta che sta sulla bocca di tutti è: resistere. Ma come? Rimanere uniti, sostenersi a vicenda, non tornare indietro, non rassegnarci, non isolarci. Riscoprire nel dolore e nella paura che Gesù è il cammino, la verità e la vita.

Come rispondere a chi ha fame? A chi ha bisogno di medicine e non ha i soldi, a chi vuole studiare e non può pagare per la preparazione necessaria agli esami di ammissione, a chi ha perso il lavoro, a chi non ha i soldi per pagare l’affitto... La fila sta aumentando. La parrocchia San Simone grazie al vostro aiuto ha risposte. Risposte costruite con le adozioni a distanza e con la generosità di tanti parrocchiani che donano ore, giorni interi a servizio dei più poveri.

Tutto questo è in pericolo! Devo continuare a sostenere la speranza. Lo faccio e lo farò come espressione della diocesi di Fossano, ma ho bisogno di aiuto urgente. Mi raccomando alle vostre preghiere e chiedo il vostro aiuto.