Detenuti e disabili sul palco in carcere

Successo dello spettacolo teatrale di Antonio Martorello realizzato all’interno del carcere da un gruppo composto da detenuti e disabili della Papa Giovanni 

Ha riscosso un grande successo lo spettacolo teatrale realizzato all’interno del carcere da un gruppo composto da detenuti e disabili dell’Associazione Papa Giovanni XXIII, preparati dal regista fossanese Antonio Martorello. Tema della rappresentazione, il tempo – ovviamente  il valore che acquista il tempo tra le mura di un carcere, in particolare in un periodo in cui si parla un giorno sì e l’altro anche di indulto, ma questo indulto non arriva mai…

Gli “attori” si sono avvicendati fino all’ultimo; l’ultima settimana due figure importanti della rappresentazione hanno lasciato il carcere e il regista ha dovuto trovare i rispettivi sostituti che, in pochissimo tempo, hanno dovuto imparare la parte. Tuttavia sono stati tutti bravissimi, molto “presi” nella loro parte.

Tra il pubblico, molto numeroso, anche il sindaco Davide Sordella che ha assicurato l’attenzione dell’Amministrazione comunale: “Nel programma presentato ieri in Consiglio comunale abbiamo inserito il carcere nel capitolo delle Politiche del lavoro” – ha detto, visto che, con la detenzione attenuata il carcere di Fossano dovrà far lavorare tutti i detenuti.

È intervenuto anche il nuovo Garante regionale dei detenuti, Bruno Mellano, che ha detto di sognare che la casa di pena di Fossano diventi la “Bollate piemontese”, una casa di pena dove si lavora a pieno regime e si sono attuate molte iniziative interessanti. “La pena è utilese è volta al reinserimento lavorativo - ha concluso – ma per arrivare a questo c’è tanto da fare”.

Il regista, Antonio Martorello, ha ringraziato, oltre ai detenuti e ai volontari, tutti gli operatori del carcere e le educatrici che hanno permesso quest’avventura.

Flavio, educatore dell’associazione Papa Giovanni, ha ringraziato la Fai service che sostiene il progetto di “Una nota in più”, il gruppo musicale che rende pr

otaginisti i disabili attraverso la musica e il canto.

Michelangelo, utente del Centro diurno della Papa Giovanni, tra gli attori dello spettacolo, si è detto felicissimo dell’amicizia nata con i detenuti.

Il saluto finale è stato dato da due detenuti che hanno partecipato alla rappresentazione, i quali hanno espresso bene quanto sia stato prezioso per loro poter partecipare a questa “bella esperienza”. Hanno ringraziato l’Associazione Papa Giovanni perché, con il loro volontariato in carcere, li 

aiuta “in qualche modo ad essere liberi”. “Speriamo un giorno di tornare nella società e di reinserirci”.

Sul numero de La Fedeltà in uscita dopo le ferie -mercoledì 26 agosto - articolo approfondito sullo spettacolo