Furti a bordo delle auto: padre e figlio arrestati

Operazione-lampo di Polstrada e Squadra mobile di Cuneo: i colpi avvenivano nei parcheggi dei Centri commerciali

Un’indagine-lampo di Polizia stradale e Squadra mobile di Cuneo ha portato all’arresto di due persone per furto aggravato. Sono padre e figlio di etnia sinti – Cabir e Alex Aimo, classe 1976 e 1998 – residenti a Mondovì. I due sono accusati di aver rubato a bordo di auto parcheggiate nei supermercati: sei i colpi che vengono addebitati alla coppia.

Tutto incomincia il 24 settembre scorso, quando una donna viene derubata mentre sta caricando la spesa a bordo della sua auto, nel parcheggio del Centro commerciale Dimar di Cherasco: due uomini le sottraggano 2.500 euro e un costoso smartphone. La testimonianza della vittima viene raccolta immediatamente da un agente della Polstrada di Bra che, libero dal servizio, si trovava lì per caso.

Un altro prezioso aiuto viene dalle telecamere di videosorveglianza presenti. Le immagini sono troppo sfocate perché i volti dei malviventi siano riconoscibili, ma mostrano come i due siano fuggiti con una Fiat Panda. Gli agenti scoprono che il veicolo “è in uso ad un soggetto di etnia sinti già conosciuto alle Forze dell’ordine per precedenti reati contro il patrimonio, commessi con lo stesso modus operandi”.

Polizia Operazione Repetita Iuvant

Scattano così “servizi di osservazione e pedinamento” che il 5 ottobre portano all’arresto in flagranza di reato, dopo un inseguimento. I due hanno colpito a Ceva, sempre nel parcheggio di un centro commerciale dove hanno rotto il vetro di un’auto per rubare una borsetta collocata sotto uno dei sedili anteriori: in seguito sono fuggiti lungo l’autostrada Torino-Savona, con il piede premuto sull’acceleratore. Sulle loro tracce ci sono agenti delle sottosezioni della Polizia stradale di Bra e Mondovì e della Squadra mobile di Cuneo, che riescono infine a bloccarli all’altezza del casello di Carrù.

A Cabir e Alex Aimo vengono contestati altri quattro furti aggravati – tutti con la stessa modalità, a danno di auto parcheggiate fuori da Centri commerciali – compiuti a Moncalieri, Boves, Margarita e Rivoli. Il loro bottino era costituito da soldi, carte di credito e documenti contenuti nelle borsette rubate; in un caso, avendo trovato insieme con la carta di credito della vittima anche il relativo codice di accesso, hanno prelevato 750 euro. Per il padre è scattata la custodia cautelare in carcere, per il figlio i domiciliari.

“Repetita iuvant” è il nome che i poliziotti hanno scelto per l'operazione condotta:  un’allusione sia alla ripetitività della tecnica adottata, sia ai “precedenti” di Cabir Aimo che era già stato condannato per questo tipo di furti. “Sono reati odiosi, che creano allarme sociale”, ha detto la comandante della Polizia stradale di Cuneo, Sara Mancinelli. “Sono soggetti che vivono di furti – ha aggiunto il dirigente della Squadra mobile Pietro Nen –. In un week-end hanno cercato, senza riuscirsi, di depredare le auto di anziani che avevano parcheggiato vicino a un cimitero per far visita ai loro cari”.