L’India è al collasso a causa della nuova ondata di Covid. Il numero dei morti ufficiale è impressionante, nelle ultime 24 ore l'India ha raggiunto quasi 200 mila morti dall'inizio della pandemia con quasi 3.000 nuovi decessi. Si registrano circa 300.000 nuovi contagi al giorno. Ma secondo gli esperti sia le morti che i nuovi contagi sono fortemente sottostimati perché la maggior parte dei poveri non è censita e non c’è interesse a fornire i dati reali. Più della metà dei casi si concentrano, oltre che nella capitale, Nuova Delhi, in quattro Stati: Maharashtra, Uttar Pradesh, Kerala e Karnataka, dove ora vige il lockdown che ha bloccato anche i mezzi pubblici. Il problema più grave è la mancanza di ossigeno, che impedisce agli ospedali di soccorrere i pazienti: si vedono scene strazianti: persone che implorano i medici di ricoverare i loro famigliari sofferenti… Molti muoiono davanti agli ospedali, nelle strade, in attesa di essere ricoverati. Nello Stato del Tamil Nadu si è deciso di riattivare lo stabilimento della Sterlite, chiuso dal 2018 perché inquinante, per poter produrre ossigeno per almeno quattro mesi. Oltre all’ossigeno negli ospedali manca di tutto: medicinali, attrezzature… e la popolazione è letteralmente alla fame.
L’associazione Insieme per l’India, raccogliendo l’appello lanciato dal vescovo Robert Miranda, che era venuto in visita a Fossano nel 2019, apre una raccolta fondi per contribuire all’acquisto di cibo e medicine per la diocesi di Gulbarga, una zona poverissima dove opera mons. Miranda. “Qui la situazione è davvero tragica – ha scritto mons. Miranda alla presidente dell’associazione Marilena Lingua -; la popolazione ha bisogno di tutto, medicine, cibo… Questa nuova ondata di covid è stata devastante, sono morti molti bambini e giovani; anche molti preti non ce l’hanno fatta”.
Chi intende contribuire può fare una donazione sull’Iban IT 85 G 06170 46320 00000 1524227, causale: "Donazione per emergenza Covid in India". Le offerte si possono detrarre in occasione della denuncia dei redditi.