Michelin al posto della fabbrica un parco divertimenti, con area benessere e attività ricettive

Lo dice, anche se non ancora ufficialmente, chi acquisterà l’area annunciando una presentazione pubblica dopo la metà di settembre.

Duecentomila metri quadrati, di cui 58 mila con fabbricati coperti e 14 ettari di terreno edificabile. È l’area su cui sorge l’ex stabilimento Michelin di Fossano che produceva il cavo metallico e i cerchietti per gli pneumatici della multinazionale francese. La fabbrica è chiusa ma quel grande sito a Cussanio, tra Fossano e Genola, non resterà inutilizzato per molto. Una cordata di imprenditori sta concludendo le trattative con Michelin per acquistare tutto: il progetto è pronto e si sta chiudendo la fase preliminare dell’accordo di compravendita. Lo dice, anche se non ancora ufficialmente, chi acquisterà l’area annunciando una presentazione pubblica dopo la metà di settembre.
Al posto della fabbrica, questo è sicuro, sorgerà un parco divertimenti, con area benessere e attività ricettive. Un enorme villaggio, il più grande nel Nord ovest d’Italia che punta ad attirare visitatori dalla Francia, da Milano, dalla Svizzera e dal Centro del Paese. A essere stati informati dell’iniziativa sono il comune di Fossano (la consulta per le Attività produttive), Camera di commercio, Provincia, Regione e Atl. Un anno di lavoro di promozione sul territorio per sondare l’impatto che avrebbe un’iniziativa di questo tipo sulla popolazione: considerando che si tratta della riconversione di un sito industriale e non della destinazione ex novo di un’area.
Il nuovo complesso sfrutterebbe, almeno in parte, le strutture già esistenti, compreso l’impianto di cogenerazione a suo tempo realizzato da Michelin, per un’attività continuativa di dodici mesi all’anno all’aperto e al coperto. La prospettiva è di centinaia di posti di lavoro sia diretti sia per l’indotto.
La fabbrica ha terminato la produzione oltre un anno fa: ci lavoravano 400 dipendenti di cui 118 fossanesi. In parte si sono trasferiti nello stabilimento di Cuneo. A inizio febbraio il direttore dello stabilimento Massimo Mereta disse, a proposito dell’area industriale, “di aver ricevuto una lettera di interesse per rilevare la proprietà”.