Migranti: 30 morti (tra cui 8 bambini) nel naufragio di Lampedusa

Nei primi nove mesi dell'anno quasi 8.000 persone sbarcate sulle coste italiane

Salvataggio di migranti
(foto Sir)

Sono state riconosciute nella notte solo quattro delle tredici donne vittime del naufragio di domenica notte al largo di Lampedusa. Tra quelli riconosciuti c’è il corpo della ragazzina di 12 anni, la più piccola delle vittime recuperate. Intanto, questa mattina 8 ottobre, sono riprese le ricerche della ventina di persone che mancano ancora all’appello, tra cui 4 bambini. C’erano una cinquantina di migranti a bordo del barchino che è naufragato, in maggioranza tunisini e subsahariani; 22 i superstiti portati in salvo dalle motovedette della Guardia costiera e della Guardia di finanza. Secondo una prima ricostruzione, quando sono arrivate le motovedette per procedere al trasbordo i migranti si sono spostati tutti da un lato e, complice il mare mosso, hanno fatto ribaltare l’imbarcazione.
La tragedia di domenica notte mi sembra fotocopia di quella del 3 ottobre 2013, anche se il numero dei morti è minore di allora”. Lo dice al Sir Simone D’Ippolito, subacqueo soccorritore dei migranti naufragati al largo di Lampedusa sei anni fa. “Sono passati sei anni ma è cambiato poco o nulla. La politica non è riuscita a intervenire. Queste tragedie non devono succedere, soprattutto alle porte di Lampedusa. È ancora più doloroso. Queste persone vedono la salvezza a poca distanza ma invece ci lasciano la vita. Sentendo le testimonianze di coloro che erano a bordo sembra che tra i dispersi ci siano 8 bambini”. Parlando dello stato d’animo dei lampedusani, il sub spiega che “molti sono coinvolti nei soccorsi, soprattutto i pescatori” quando si verificano naufragi di migranti. “Noi viviamo queste tragedie in maniera più intensa. Speriamo che sia sempre l’ultima volta, ma purtroppo non è mai così. Ci colpiscono queste vicende. Negli anniversari, come è stato per me il 3 ottobre scorso, ricordo e ne risento interiormente”.

Da inizio anno 7.939 persone sbarcate sulle coste italiane. Più di 300 nell’ultima settimana
Sono finora 7. 939 le persone migranti sbarcate sulle coste italiane da inizio anno, di cui 306 nei primi giorni di ottobre (compresi i 22 superstiti del naufragio avvenuto nella notte del 7 ottobre al largo di Lampedusa).
Rispetto agli anni scorsi, si è registrata una diminuzione delle persone arrivate in Italia via mare del 62,73% sul 2018 (furono 21.300) e del 92,58% sul 2017 (106.931). Il dato è stato diffuso oggi dal ministero degli Interni, considerati gli sbarchi rilevati entro le 8 di questa mattina. Degli oltre 7.900 migranti sbarcati in Italia nel 2019, 2.232 sono di nazionalità tunisina (28%), sulla base di quanto dichiarato al momento dello sbarco; gli altri provengono da Pakistan (997, 13%), Costa d’Avorio (867, 11%), Algeria (778, 10%), Iraq (596, 7%), Sudan (344, 4%), Bangladesh (325, 4%), Iran (208, 3%), Guinea (188, 2%) e Marocco (152, 2%), a cui si aggiungono 1.252 persone (16%) provenienti da altri Stati o per le quali è ancora in corso la procedura di identificazione.
Sono stati 1.011, invece, i minori stranieri non accompagnati ad aver raggiunto il nostro Paese via mare. Il dato, aggiornato al 30 settembre, mostra un deciso calo rispetto ai minori stranieri non accompagnati sbarcati sulle coste italiane lungo tutto il 2017 (15.779) e il 2018 (3.536).