Neve “in ritirata”: timore per le risorse idriche

Coldiretti paventa una nuova annata con carenza d'acqua e torna a chiedere di dare il via al Piano per i bacini di accumulo

Neve

Tempo stabile fino all’Epifania, con temperatura più alte della media storica e neve “in ritirata”. Se a soffrirne, nell’immediato, sono le stazioni sciistici, in una prospettiva più ampia emergono di nuovo preoccupazioni per le riserve idriche e per la produzione agricola. Lo sottolinea la Coldiretti cuneese, che ricorda l’adagio contadino “sotto la neve il pane”.

Dopo un 2022 rovente, sottolineano dall’associazione, “in provincia di Cuneo, il potenziale idrico stoccato sotto forma di neve nell’arco alpino è scarso e i livelli di falda e portata dei corsi d’acqua sono eccezionalmente bassi”: “Le portate, già ridotte a valori molto vicini ai minimi storici nei primi mesi del 2022 a causa della totale assenza di precipitazioni per 111 giorni da dicembre 2021 a marzo 2022, non hanno trovato sollievo né in primavera né in estate, e la neve caduta a metà dicembre su tutta la Granda, fino in pianura, non è certo stata risolutiva della crisi idrica in atto, che resta prioritaria”.

“La siccità, unita alle alte temperature, è la cifra dominante del cambiamento climatico sul nostro territorio – commenta il presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada -. La carenza di pioggia e neve non consente di ripristinare le scorte idriche nei terreni, negli invasi, nei laghi, nei fiumi e sulle nostre montagne dove i pochi ghiacciai rimasti perdono di superficie e spessore”. “Resta prioritaria l’esigenza di accelerare sulla realizzazione di un Piano per i bacini di accumulo – evidenzia il direttore sempre della Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu – poiché solo in questo modo riusciremo a garantirci stabilmente in futuro l’acqua necessaria per l’agricoltura e non solo: il Piano invasi proposto dalla Coldiretti consentirebbe di aumentare la raccolta di acqua piovana oggi ferma ad appena l’11%”.