Rsa: “18 milioni non bastano per scongiurare l’aumento delle rette”

L’Associazione provinciale delle Case di riposo risponde alla Regione

Anziani in Casa di riposo - Foto Costanza Bono
Foto Costanza Bono

“Ringraziamo la Regione Piemonte per l’impegno dimostrato, ma riteniamo che la proposta non sia adeguata rispetto all’importo previsto e perché non ha un carattere strutturale. Inoltre, va considerato che questa misura sembra riguardare solo gli ospiti convenzionati, che rappresentano circa il 40% degli ospiti delle Rsa, escludendo tutti coloro che hanno ottenuto una certificazione di non autosufficienza (con valutazioni Uvg) e che attualmente pagano rette private di circa 3.000 euro o più”. Questa, in sintesi, la posizione dell’Associazione provinciale cuneese Case di riposo pubbliche e private riguardo la nuova misura, annunciata nei giorni scorsi dal governatore Alberto Cirio, di 18 milioni di euro di Fondi sociali europei destinati alle strutture che ospitano pazienti convenzionati con il Sistema sanitario regionale per coprire i maggiori costi dovuti agli adeguamenti contrattuali e per accrescere la qualità della cura. L’obiettivo della proposta regionale è quello di evitare un possibile aumento delle rette a carico delle famiglie che già usufruiscono di aiuti statali, escludendo il restante 60% che rischia di accollarsi ulteriori importanti aumenti di rette. 

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