Tutto in un’estate

Tutto In Un Estate

di Louise Courvoisier; con Clement Faveau, Luna Garret, Mathis Bernard, Dimitri Baudry, Maiwene Barthelemy, 2024, Francia, durata 90 minuti.

Tra i due Festival del cinema più importanti del mondo, Cannes e Venezia, ovvero tra metà maggio e fine agosto, si stende un lungo periodo di “stasi cinematografica” che nel nostro Paese viene riempito, in genere poco e male, con pellicole di diversa natura ma comunque rivolte ad un pubblico decisamente eterogeneo. Potremmo definirla la stagione degli horror (sovente, spiace dirlo, di pessima fattura…), dei blockbuster catastrofici e delle rassegne estive, spesso le uniche occasioni per (ri)vedere del buon cinema. Strana davvero la politica delle case di distribuzione che potrebbero invece approfittare del periodo per proporre con un po’ di coraggio pellicole di registi esordienti, prime e seconde prove, documentari, film provenienti da festival che non hanno ancora trovato spazio ed altro ancora e invece… e invece le pellicole di qualità, che pur ci sono, bisogna andarle a scovare quasi fossimo cercatori di tartufi.

È questo il caso di “Tutto in un’estate” (in programmazione al momento a Torino al cinema “Classico”, al “Due giardini” e al “Fratelli Marx”, ndr.), film d’esordio della regista francese Louise Courvoisier che mette in scena un bel racconto di formazione ambientato nelle campagne francesi. Siamo nella regione del Giura, a nord delle Alpi al confine tra Francia e Svizzera. Totone è un diciottenne decisamente spensierato, a lui piace far festa, bere con gli amici, amoreggiare con le ragazze, il lavoro in fattoria non gli è mai interessato gran che. Ma l’improvvisa scomparsa del padre, morto in un incidente automobilistico, costringe Totone ad una repentina assunzione di responsabilità, di colpo lo scapestrato giovanotto dovrà pensare a sé stesso e, soprattutto, dovrà badare anche alla piccola Marie Lise, la sorellina di sette anni. Detto fatto, l’impulsivo Totone (un superlativo Clement Faveau) capisce che è il momento di tentare la fortuna e decide di investire tutte le sue energie per produrre il formaggio Comté, una delle eccellenze casearie del Giura, nel tentativo di aggiudicarsi i 30.000 euro messi in palio dal concorso che premia i migliori formaggi della regione. 

Vincitore del Premio Giovani nella sezione Un Certain Regard al Festival del Cinema di Cannes 2024, “Tutto in un’estate” è un gradevole e toccante romanzo di formazione che mette a fuoco un breve tratto della vita di Totone, gli errori (inevitabili) e le incertezze (e chi non ne ha?) di un diciottenne costretto a fare i conti con la vita e la maturità, che vuol dire, soprattutto, responsabilità, e il registro scelto dalla Courvoisier è più che mai azzeccato, il tono è leggero senza essere mai banale, le relazioni sono sincere e il mondo contadino viene raccontato senza retorica. Da quei volti, da quei luoghi, spira un vento di autenticità. Da vedere.