Il Piemonte rischia l'emergenza idrica. Ad affermarlo è l'osservatorio ANBI Piemonte, l'Associazione regionale che riunisce i Consorzi irrigui, con un comunicato diffuso alla vigilia di Ferragosto.
Le zone più a rischio siccità sono nel vercellese, biellese e torinese, ma anche le vallate della Granda sono colpite dalla lunga assenza di precipitazioni. Sono di questi giorni gli allarmi lanciati dai gestori di alcuni rifugi in alta Valle Gesso (che invitano gli escursionisti a portare borracce piene d’acqua con sé), ma anche i margari che lavorano nei pascoli in quota con mandrie e greggi sono preoccupati. La portata di rogge, torrenti e fiumi delle nostre zone è drasticamente ridotta, è sufficiente dare uno sguardo per rendersene conto personalmente.
"La situazione idrica in Piemonte - scrive l'ANBI - si conferma critica a causa del perdurare di afflussi insufficienti e dell'assenza di precipitazioni significative. A questo si aggiungono le temperature elevate dovute all’ondata di caldo che sta investendo la Regione proprio in questi giorni, tutti da bollino rosso, che hanno ulteriormente ridotto le portate dei corsi d'acqua, e dall'assenza di neve alle quote medio-alte, nonostante lo zero termico sia salito oltre i 4500 metri.
L'insieme di queste condizioni sta portando gran parte del territorio in una condizione di marcata carenza idrica, proprio durante la fase di fioritura del riso, con la stagione che volge ormai al termine nel territorio risicolo più importante d’Europa. Secondo i dati dell'Osservatorio utilizzi idrici, ANBI Piemonte aveva inizialmente fissato il livello di severità idrica a "MEDIA con precipitazioni", ma tali piogge non si sono verificate. A fronte del peggioramento delle condizioni, si chiede di definire uno scenario di severità idrica ALTA per i bacini idrografici dei torrenti Elvo e Cervo e per alcune derivazioni specifiche.
La risorsa idrica disponibile si conferma decisamente ridotta su buona parte del territorio - conclude ANBI -. Le prossime settimane, con l'assenza di precipitazioni e le alte temperature, potrebbero aumentare i fabbisogni irrigui in concomitanza con la maturazione delle colture, con conseguenze gravi sulle principali produzioni agricole".