l turismo in montagna cresce e con esso gli incidenti: lo dicono i dati del Soccorso alpino piemontese. In Granda alcuni appassionati hanno pagato con la vita il loro amore per le terre alte, traditi dal “rischio residuo”, quel margine di pericolo che neppure esperienza ed equipaggiamento possono eliminare. Ma, in mezzo a loro, ci sono numerosi frequentatori improvvisati delle Alpi. D’altra parte, grazie alla tecnologia oggi è più facile chiedere aiuto. La Regione ha introdotto da tempo una legge sulla “compartecipazione dei costi” per punire chi si comporta in modo irresponsabile, ma applicarla è difficile per il rischio che escursionisti in difficoltà, temendo sanzioni, non chiamino i soccorsi e si caccino in guai peggiori. Dal Cai un appello: “La montagna resti libertà, ma serve formazione”.
Servizio completo su La Fedeltà del 27 agosto
ACQUISTA la copia o ABBONATI cliccando qui