Prenotazioni fittizie in sanità, un inganno o un meccanismo di tutela dei cittadini?

Il medico in pensione Elvio Russi, "non è stato il metodo cuneese a danneggiare i cittadini, ma la sua sospensione improvvisa". Il botta e risposta con la consigliera regionale Avs Giulia Marro

Riboldi Marro
Federico Riboldi e Giulia Marro

Il caso delle prenotazioni fittizie nella sanità cuneese (o virtuali, o fantasma, a seconda dei giudizi) si arricchisce di nuovi capitoli.

In una lettera aperta alla consigliera regionale Avs Giulia Marro, il medico in pensione del Santa Croce Elvio Russi ha difeso il meccanismo escogitato dall’Asl Cn1 e dal Santa Croce come un’«assunzione di responsabilità», anziché un inganno per mascherare i numeri delle liste d’attesa - come invece è stato dipinto –, perché “la struttura sanitaria prendeva in carico il cittadino e si impegnava a ricontattarlo per un appuntamento effettivo”.

“Il Cup – ha scritto - distribuisce prestazioni in slot rigidi prescindendo dal verificarsi ogni giorno di disdette improvvise, urgenze, assenze. Senza prenotazioni provvisorie alcuni spazi restano vuoti, con danno al cittadino e all’erario. Con il «sistema Cuneo», invece, venivano riempiti in modo trasparente e tracciabile da chi era già in lista e preallertato dalla nota stessa: un meccanismo che ha permesso di evitare sprechi e favoritismi, consentendo ai pazienti di effettuare l’esame in tempi più brevi rispetto a un sistema reso critico da rigidità e carenze strutturali. Inoltre, la struttura si faceva carico di quella affannosa e penosa ricerca che altrimenti sarebbe rimasta sulle spalle del cittadino. Una soluzione forse «artigianale», ma certamente etica e rispettosa della laboriosità tipica della nostra comunità”.

Vero questo, “prenotazionilist”, che “ha determinato l’interruzione di pubblico servizio, colpendo soprattutto le prestazioni più critiche – quelle di classe B – che richiedono tempestività entro dieci giorni”.

La lettera di Russi – accompagnata dall’invito a presentare delle scuse alla sanità cuneese - ha innescato la risposta della consigliera Giulia Marro, secondo la quale “al di là delle intenzioni dichiarate, i fatti raccontano una realtà ben diversa”. “Questo metodo – afferma Marro – ha prodotto risultati discutibili: richiami per esami dopo venti-trenta giorni, anziché dieci; mancate comunicazioni; centralini intasati da pazienti in cerca di risposte. Il tutto mentre l’assessore regionale rivendicava il «modello Cuneo» come fiore all’occhiello. Salvo poi, una volta informato nel dettaglio, sospenderne l’applicazione. Forse perché quel metodo, seppur «artigianale», non era del tutto conforme alle normative?”.

Un secondo capitolo riguarda il tema della sospensione – denunciata sempre da Marro – delle prenotazioni al Santa Croce come conseguenza del congelamento delle prestazioni virtuali (o fittizie o fantasma). L'assessore regionale Federico Riboldi, nel question time di martedì in Consiglio regionale, ha escluso che sia così. “La consigliera Marro si rassegni – ha affermato -. Le prenotazioni di prestazione all’ospedale Santa Croce e Carle di Cuneo non sono state in alcun modo sospese, comprese quelle relative a priorità breve (classe B, a dieci giorni). Quindi cerchi altri argomenti per avere visibilità”. Poi ha proseguito: “Tutte le agende di prenotazione sono strutturate secondo le indicazioni normative nazionali e regionali e il sistema informativo del Cup regionale, utilizzato per tutte le prestazioni ambulatoriali e di diagnostica strumentale sul territorio della regione, consente la visibilità dei posti disponibili in classe B nei dieci giorni successivi alla data di contatto da parte del cittadino”.

Anche in questo caso è arrivata la risposta di Marro, che ribatte come “ad oggi”, non risultando posti liberi entro i dieci giorni, non è possibile, “nei fatti”, effettuare alcuna prenotazione, “nonostante l’impegno del personale sanitario” e “nonostante le ore aggiuntive - sbandierate dal presidente Cirio e dall’assessore Riboldi - per ridurre le liste d’attesa”. “Ma se è così – conclude –, anche con il precedente metodo delle pre-liste oggi bloccato dalla Regione, come poteva essere possibile ottenere una visita nei tempi previsti dalla normativa? Questa è la vera sfida che occorre affrontare: dare risposte chiare e tempestive alla cittadinanza, in particolare a quei cittadini che devono prenotare con urgenza una visita. Al momento non ci sono né l’una, né l’altra”.