Dimezzare le vittime dell’asfalto, obiettivo ancora lontano

Polizia Simbolo Foto Costanza Bono04

Il dibattito sugli autovelox, che rischiano di essere inutilizzabili perché manca il decreto ministeriale che ne consenta l’omologazione, è aperto, come dimostra la lettera inviata a Mattarella dal presidente della Provincia Luca Robaldo. Nel documento, di cui “la Fedeltà” ha pubblicato ampie parti, si ribadisce l’importanza dei rilevatori di velocità nel contrasto a quei comportamenti alla guida che possono essere causa di incidenti mortali. Che sull’asfalto si continui a morire non lo dicono soltanto i dati raccolti dalla stessa Provincia e citati nella missiva trasmessa al presidente della Repubblica: la conferma è presente in un report diffuso da Aci e Anas che rivede, aggiornandoli, i “numeri” del 2024.

Anno in cui, si legge, “sulle strade italiane, si sono registrati 173.364 incidenti con lesioni a persone (166.525 nel 2023, +4,1%; 172.183 nel 2019, +0,7%), che hanno causato 3.030 decessi (3.039 nel 2023, -0,3%; 3.173 nel 2019, -4,5%) e 233.853 feriti (224.634 nel 2023, +4,1%; 241.384 nel 2019, -3,1%)”. In media “475 incidenti, 8,3 morti e 641 feriti ogni giorno”.

Rispetto al 2019 - anno scelto dalla Commissione europea come riferimento per l’«obiettivo 2030», termine entro il quale si punta ad ottenere il dimezzamento del numero di vittime e feriti gravi - 44 province su 107 registrano un aumento del numero dei morti sulle strade e 55 una riduzione, mentre nelle restanti 8 province il numero dei decessi è rimasto stabile. In Italia nel suo insieme, la riduzione delle vittime rispetto al 2019 è pari al 4,5%: risultano non eccellente.

“Nel corso del 2024 - prosegue il rapporto Aci-Istat -, sono deceduti, in Italia, 470 pedoni, 185 ciclisti di cui 20 su bici elettrica e 23 conducenti di monopattino”.

In Granda, il tasso di mortalità per incidente stradale è, da tempo, considerato allarmante: Robaldo, nel suo appello al capo dello Stato, ricorda che dal 1998 al 2024 si sono contati quasi 2mila vittime dell’asfalto, lungo le strade di una provincia che annovera molti piccoli centri e poche grandi infrastrutture e, di riflesso, registra la necessità, per molti, di viaggiare lungo strade secondarie. Secondo il report Aci-Istat, gli incidenti sono stati 1.136 nel 2022, 1.084 nel 2023 e 1.158 nel 2024; i morti - sempre nei tre anni di riferimento - sono stati 43, 32 e 34, mentre i feriti si attestano rispettivamente su 1.590, 1.545 e 1.626. Nel 2024, i 34 decessi si devono a 32 incidenti, nei quali si sono registrati 19 feriti.